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sost. comp. ( pl. m.) – Video serie da 5 minuti per catturare una soglia di attenzione sempre più bassa. La video-pillola è il formato verso il quale tutti i media si stanno orientando (tv compresa), a caccia dei giovanissimi.
Lo scorso ottobre Snapchat ha lanciato le sue prime serie tv realizzate su formati brevissimi: episodi di 5 minuti, pubblicati ogni giorno. La mossa dell’azienda è sicuramente dettata dal tentativo di contrastare i numeri in calo (3 milioni di utenti quotidiani persi solo nel secondo quarto del 2018), ma anche di allinearsi con le abitudini di visione del suo target, i giovani dai 18 ai 24 anni: «È il pubblico più difficile da raggiungere, per la loro generazione lo schermo del cellulare è il primo medium in assoluto», dice Sean Mills, responsabile di Snap Originals. La soglia d’attenzione dei giovanissimi si assottiglia sempre di più (8 secondi circa) e così i contenuti si adattano. Anche programmi televisivi più tradizionali, ormai, vengono costruiti per essere parcellizzati in clip da fruire su YouTube o Facebook, nella speranza di diventare virali: gli esempi anche in Italia non mancano, per esempio X Factor,
E poi c’è Cattelan, il Grande Fratello o anche gli show di Maria De Filippi. Le Instagram Stories (che hanno innescato la crisi di Snapchat) scandiscono il tempo: 15 secondi alla volta, per non parlare dell’efficacia social raggiunta da meme o gif; i prodotti nativi digitali come Freeda,
Them, Buzzfeed o anche le produzioni originali di Twitter sono tutti incentrati sulla brevità. La stessa Google sta studiando come colpire gli utenti con spot pubblicitari che trasmettano il messaggio nei primissimi fotogrammi, prima di poterli skippare.