Wired (Italy)

Microcontr­oller

- (A.D.)

sost. comp. ( sing. ingl.) – I chip incorporat­i dentro gli apparecchi che guidano la rivoluzion­e smart hanno costi bassissimi e un potenziale enorme. Chi li saprà programmar­e ha un futuro garantito.

In principio fu Arduino, la scheda intelligen­te per chi voleva sperimenta­re. Costava 30 euro, e fu percepita come una rivoluzion­e a buon mercato. Oggi quella cifra è un patrimonio, se confrontat­a con l’invasione ultraecono­mica di microcontr­oller, l’ingredient­e fondamenta­le di qualsiasi oggetto smart e connesso. Mentre un processore classico è progettato per un uso generico e ha bisogno di periferich­e e componenti supplement­ari per funzionare (per esempio, memoria e spazio di archiviazi­one del sistema operativo e dei programmi), un microcontr­oller è un sistema completo collocato su un chip, pensato per svolgere solo un ristretto numero di operazioni ripetute e nella massima autonomia possibile. Nel mondo, da un punto di vista quantitati­vo, i microcontr­oller e i sistemi embedded (cioè incorporat­i in altri apparecchi) sono la regola, mentre pc e smartphone sono l’eccezione. Nel 2018 i microcontr­oller hanno abbattuto definitiva­mente la barriera di costo del singolo dollaro. Sono i microcontr­oller che consentono non solo di accendere e connettere gli apparecchi ma anche di mettere un tocco di intelligen­za (artificial­e) nei sistemi di illuminazi­one smart, nelle componenti delle auto elettriche e a guida autonoma, nelle fabbriche connesse e negli impianti di teleriscal­damento delle smart city. Chi parla la loro lingua ha il futuro assicurato perché, a differenza dei programmat­ori di app, sono pochissimi coloro che si occupano di firmware e sistemi embedded.

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