Neurostimolazione
sost. comp. ( sing. f.) – Attraverso l’azione diretta sui neuroni cerebrali con correnti a basso voltaggio sarà possibile affrontare patologie sfuggenti come depressione, ansia, disturbi del sonno, regolazione del peso corporeo. O aumentare la capacità di apprendimento. Un’alternativa al tradizionale approccio farmacologico, che apre però anche scenari inquietanti.
Negli ultimi anni abbiamo assistito al lancio di prodotti di aziende come Foc.us, Thync e la mia Neurovalens, che utilizzano la neurotecnologia per alleviare disturbi come lo stress e l’ansia, aiutare la perdita di peso, migliorare il sonno e aumentare la capacità di apprendimento. Se fino a ora si è spesso proceduto per passi sperimentali, dal 2019 la neurostimolazione diventerà la norma. Questa tecnica comporta l’utilizzo di correnti a basso voltaggio per stimolare i neuroni nel cervello, in modo diretto o attraverso i nervi esterni a esso. La startup Thync, finanziata da Khosla Ventures, ha creato un apparecchio portatile, un piccolo dispositivo di plastica collocato vicino alla tempia destra, che individua i percorsi neurali specifici coinvolti in un certo numero d’importanti processi patologici. L’azienda ha ottenuto risultati sorprendenti in una sperimentazione legata alla psoriasi e sta svolgendo studi clinici che, se daranno esiti positivi, contribuiranno fattivamente alla cura di decine di milioni di pazienti con disturbi infiammatori e malattie della pelle.
La tecnologia di Foc.us, nata per migliorare le prestazioni dei videogiocatori, oggi è invece proposta dall’azienda per incrementare le capacità di apprendimento. Foc.us utilizza la stimolazione transcranica elettrica continua (tDCS) per “spingere” una corrente dall’alto al basso, attraverso il cranio. Il suo approccio si basa su studi effettuati nel 2010 da Darpa, l’agenzia di ricerca dell’esercito Usa, che testò la tDCS sui soldati in New Mexico. La ricerca consisteva nell’applicazione di elettrodi al cuoio capelluto dei volontari, per poi stimolarli mentre erano impegnati in un videogame di guerra progettato per insegnare loro a reagire in modo corretto in condizioni di stress. Durante il gioco, un gruppo veniva esposto a una corrente di 2 mAh, l’altro a una di 0,1. I volontari che avevano ricevuto l’esposizione maggiore mostravano un miglioramento della prestazione doppio rispetto agli altri.
Neurovalens ha invece creato Modius, un dispositivo per la perdita di peso simile a una cuffia che stimola il nervo vestibolare, collocato dietro l’orecchio. Il prodotto si basa su una ricerca effettuata dalla Nasa negli anni Settanta e perfezionata nel 2002, quando i ricercatori dell’Università della California e del Missouri dimostrarono che la stimolazione del sistema neurovestibolare aveva un impatto definibile sull’appetito e sulla regolazione della massa corporea. Neurovalens sta testando questo dispositivo dall’autunno 2017 e finora 3mila utilizzatori hanno perso in media 4 chili nell’arco di circa due mesi.
Guardando a queste innovazioni, possiamo credere che il 2019 sarà l’anno in cui la stimolazione del cervello ci consentirà di raggiungere risultati fino a ora ritenuti impossibili.