Groupware
sost. ( crasi di group + (softw)are, sing. ingl.) – Le nuove piattaforme per il lavoro collaborativo prevedono l’accesso, accanto al team “umano”, di sistemi di intelligenza artificiale specializzati. Sono una sorta di assistenti robotici che alleggeriscono le mansioni di default.
Se il software si sta mangiando il mondo, il groupware si sta mangiando la collaborazione. Dietro una sigla per addetti ai lavori si cela l’insieme di software e tecnologie che abilitano il lavoro di gruppo. Da Slack a FaceTime, per intendersi, passando per Trello e Google Docs. Nella sua versione del futuro, in più, il groupware diventerà un ibrido per accogliere un ospite nuovo: l’intelligenza artificiale. Con una differenza importante: le IA, anziché essere parte integrata del sistema con l’obiettivo di rendere più efficiente il funzionamento dei servizi, diventeranno ospiti del gruppo di lavoro, alla pari delle loro controparti umane. E deve essere così, perché i bot e gli altri attori digitali presenti in un sistema di collaborazione possono appartenere ad ambiti diversi: vengono creati da altre aziende, affittati e venduti, diventano veri e propri maggiordomi digitali. Si devono poter muovere in maniera trasversale attraverso i differenti strumenti per la e-collaborazione. E fornire servizi complessi: raccogliere e analizzare informazioni, offrire resoconti e riassunti a richiesta, ma anche effettuare ricerche e prendere decisioni.Nei nuovi processi di lavoro collaborativi, le IA entrano in campo come assistenti addestrati e personalizzati per gli specifici bisogni di ciascun progetto e di ciascun gruppo.