InSight

acronimo ( sing. ingl.) – Indica la prima missione su Marte di una sonda capace di scandagliare i segreti geologici del Pianeta Rosso. E rivelare così un pezzettino di storia del Sistema Solare.

26 novembre 2018: dopo un viaggio lungo quasi sette mesi, una sonda poggia le sue quattro zampe sulla polvere rossastra del pianeta Marte. E lì, adesa come uno stetoscopio sul torace di un paziente, è in ascolto di ciò che il sottosuolo ha da raccontare, dalla tettonica alla geologia, passando per l’analisi chimica. Per la prima volta nella storia, possiamo entrare in contatto con le profondità del Pianeta Rosso. Sviluppata dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa (lo stesso che ha costruito il rover Curiosity) con la collaborazione di istituzioni scientifiche anche europee, la missione ha il nome di InSight, acronimo di “Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport”. Se tutto andrà come previsto, per almeno due anni la sonda produrrà un flusso continuo di rilevamenti. Sono tre gli “organi sensoriali” che renderanno possibile la missione: un sismografo, che si concentrerà sulle fratture della crosta e i moti delmagma sottostante, oltre che sui postumi dell’impatto coi meteoriti; un termometro, che penetrerà per cinque metri a studiare i flussi di calore; infine, un set di antenne radio attraverso il quale sarà possibile risalire alla composizione del cuore del pianeta. Si apre così un nuovo capitolo per la caccia ai misteri di Marte, ma anche per la ricostruzione della storia evolutiva degli altri pianeti rocciosi, come la Terra, e delle origini remote dell’intero Sistema Solare.