Spirito da rianimatore
nome: Spirit sede: Chiampo (Vi) settore: ceramica identikit: recupera metalli preziosi dalle batterie di smartphone, automobili e bici elettriche e li trasforma in vernici a smalto per l’industria della ceramica
Angelo Forestan, ingegnere chimico, 71 anni, gradisce molto l’etichetta di startupper: ne ha le doti e la consapevolezza. «Mi piace la mia attività e mi diverte farla. Conosco le leggi che la regolano e ho la giusta esperienza», dice con schiettezza. Spirit, la sua azienda, prende il cuore spento degli oggetti e lo rianima. In altre parole, trasforma le batterie degli smartphone, delle auto o delle bici elettriche in smalti pronti per colorare le piastrelle. Il tutto grazie a un processo brevettato, capace di estrarre metalli dalle batterie agli ioni di litio e nichel-metallo idruro arrivate a fine vita. Qualcosa di molto simile a quanto avviene nei campus avveniristici di Cina, Corea e Stati Uniti, però a Chiampo, in provincia di Vicenza.
Forestan lavora da quarant’anni nel settore dei rifiuti e del riciclo: in una vita precedente recuperava solventi, prima di vendere la sua attività per aggiornarsi alle priorità dell’attualità. «Volevo dimostrare che si possono mettere in ricircolo materiali preziosi quali il cobalto, il litio e il nichel, emettendo basse quantità di CO2», dice animandosi all’improvviso. «Esiste un’alternativa migliore rispetto a gettarli in discarica o spedirli all’estero». Quest’ultima soluzione, un iter ormai consolidato, fa letteralmente andare in bestia Forestan: «Quando prendiamo un nuovo smartphone e restituiamo indietro il vecchio, questo viene caricato su una nave, un treno o un aereo e arriva fino in Asia oppure in America. Stiamo regalando ad altri continenti un metallo che abbiamo già pagato, con il quale loro rifanno batterie che noi compriamo un’altra volta, a costi fino a dieci volte superiori. Mi pare logico trattenere quel metallo e destinarlo ai nostri scopi. Abbiamo una miniera in casa, non siamo capaci di sfruttarla a dovere. Dobbiamo capire come farlo».
Spirit ha studiato e imparato: attraverso il supporto tecnico di Fòrema, ente di formazione e consulenza di Assindustria Venetocentro diretto da Matteo Sinigaglia, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per realizzare il processo di recupero delle batterie esauste. In parte giungono dai centri di raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i Raee), in parte vengono spedite da officine meccaniche o laboratori di note case automobilistiche tricolori. Ne arriveranno sempre di più, oggi che le batterie accendono aspirapolvere e frullatori e le vetture a propulsione ibrida ed elettrica diventeranno la norma. E smaltire le loro fonti d’energia sarà una sfida insieme ambientale e strategica.