Difficile e stressato, ma sostenibile
Il distressed credit – il credito deteriorato o difficile – apre opportunità per la rigenerazione urbana, per la transizione energetica e per la riqualificazione del territorio. Ecco come.
Una delle sfide che i player del credito e della finanza dovranno affrontare nei prossimi anni è l’integrazione dei fattori di sostenibilità ESG nei modelli di business. La cosiddetta finanza d’impatto gioca un ruolo chiave nello sviluppo sociale, anche in un mercato peculiare come quello del credito difficile, o all’inglese distress credit. Le difficoltà per gli imprenditori sono diverse, non solo legate all’accesso al credito e al finanziamento di nuovi progetti ma anche ai crediti in stress. Questi sono spesso garantiti da asset a cui è possibile ridare vita, convertendoli o riattivandoli per reinserirli nel circuito economico, con ricadute positive sulla riqualificazione del territorio circostante. Credito difficile, immobili, riqualificazione energetica e rigenerazione urbana sono infatti parte di un unico sistema. La riqualificazione degli impianti per ripristinare la piena operatività, oltre a restituire valore agli imprenditori, rappresenta un settore decisivo nella produzione di energia pulita. Un segmento che solo in Italia – si stima – è uno stock di almeno 5 miliardi di euro, da valorizzazione in chiave green.
La divisione Distressed Credit di illimity
Opera con un modello di business che copre l’intera catena del valore del credito deteriorato: investimento, senior financing, servicing e rilancio sul mercato di asset immobiliari e beni strumentali. È specializzata nel settore “energy” e grazie a una partnership con la società di investimento Veigreen, co-investe nell’acquisto di crediti garantiti da impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e ha già raggiunto quota 100 milioni di euro puntando ora a 300. Un’altra importante focalizzazione è il mercato real estate dove la divisione Distressed Credit ha appena siglato una partnership con la statunitense Apollo, creando una joint venture per investire fino a 500 milioni in crediti deteriorati in Italia, assumendo una posizione rilevante nel mercato.
Rigenerazione immobiliare
illimity non solo compra crediti difficili, ma attraverso la controllata neprix, li gestisce e – se ne intravede valore – punta a rigenerarli investendo in progetti che portino beneficio sia all’operatore finanziario, sia alla comunità e al territorio. Un esempio sono quei progetti immobiliari non andati a buon fine che pesano sia sulla vita della città sia sui bilanci della banca: costruzioni obsolete o cantieri fermi da anni possono tornare a nuova vita, convertendoli in case per anziani o studentati, capannoni industriali dimessi possono essere restituiti al tessuto produttivo, mentre terreni abbandonati possono valere l’investimento per un impianto fotovoltaico.
Rigenerazione energetica
L’energia pulita è un settore trainante per l’economia, tra conversione energetica, cambiamento climatico e sviluppo sostenibile. Acquisendo crediti difficili che hanno come sottostante una produzione di energia elettrica, o che siano interessanti per sviluppi futuri in chiave energy, si può intervenire dove le banche tradizionali non sanno muoversi perché spesso sprovviste di competenze ingegneristico-industriali e regolatorie. Se l’imprenditore è in difficoltà e non è in grado di gestire la situazione, illimity può farlo al suo posto, convertendo il credito in capitale e valorizzando l’investimento originario. Così l’imprenditore monetizza un valore che era incagliato, mentre la banca viene remunerata per il valore aggiunto che ha saputo creare. E l'impianto ha una rigenerazione di valore anche in ottica green e di sostenibilità, oltre che come capacità produttiva.