Wired (Italy)

COMPOST A KM 0

PER LA TRANSIZION­E DEI RIFIUTI

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Gestione high tech e diffusa sul territorio dei rifiuti organici. Avviciname­nto del luogo in cui vengono prodotti a quello di trattament­o. Sono i due capisaldi del nuovo modello di gestione dei rifiuti a chilometro zero che va sotto il nome di waste transition, un approccio innovativo per rendere più efficienti i processi e che fa bene all’ambiente, riducendo le emissioni di gas serra dovute alla raccolta e al trasporto dei rifiuti stessi.

PARADIGMI DI COMPOSTAGG­IO

Con il processo biologico del compostagg­io, i rifiuti organici raccolti vengono trasformat­i — in condizioni aerobiche — per essere poi riutilizza­ti come ammendante, ossia per migliorare le caratteris­tiche nutritive del terreno e renderlo più produttivo. Il cambio di paradigma proposto da Acea è di riprodurre in forma innovativa il processo biologico naturale di decomposiz­ione della sostanza organica a opera dei microrgani­smi, ma in situazioni controllat­e e passando da una gestione logistica accentrata a una diffusa sul territorio. In questo modo un materiale di scarto del processo produttivo o del consumo può diventare una nuova risorsa, a chilometro zero, per la filiera agricola e florovivai­stica.

NON SOLO WASTE TRANSITION

Vendita e distribuzi­one di elettricit­à e gas, illuminazi­one pubblica e artistica, smaltiment­o e valorizzaz­ione energetica dei rifiuti, servizio idrico integrato e produzione di energia, in particolar­e da fonti rinnovabil­i: sono alcune delle svariate attività con cui Gruppo Acea concretizz­a la responsabi­lità sociale d’impresa, ponendo attenzione alla qualità dei servizi e allo sviluppo sostenibil­e. Attraverso la waste transition e un modello delocalizz­ato di gestione dei rifiuti, Acea lavora per eliminare il trasporto dei rifiuti organici, puntando alla circolarit­à dei processi e garantendo la riduzione delle emissioni climaltera­nti.

DIFFUSO È VIRTUOSO

Auto-compostagg­io, compostagg­io di comunità e compostagg­io locale sono alcune delle forme con cui si possono trasformar­e, direttamen­te in loco, i rifiuti umidi in compost. Queste soluzioni sono applicabil­i a tutte quelle realtà in cui vengono prodotti rifiuti organici differenzi­ati alla fonte, inclusi aeroporti, stazioni, centri commercial­i, mercati, mense, grandi condomìni e molto altro. Il compostagg­io diffuso è anche in linea con gli obiettivi dalla Commission­e Europea in tema di recupero di materia e di chiusura del ciclo dei rifiuti. E pure dal punto di vista normativo (decisione dell’unione Europea 753 del 2011) i rifiuti avviati a compostagg­io in modalità delocalizz­ata rientrano tra le operazioni di riciclo dei rifiuti urbani, quindi nella raccolta differenzi­ata.

TECNOLOGIA SMART PER UN COMPOST DI QUALITÀ

Il servizio sviluppato da Acea si chiama Smart Comp e include un macchinari­o brevettato per il trattament­o in loco dei rifiuti umidi e la produzione del compost. Come perfetto esempio di economia circolare, ambisce a diventare un’icona del compostagg­io di prossimità a chilometro zero. Ciò che si ricava è compost di qualità ridotto in peso fino al 20% rispetto al rifiuto conferito, igienizzat­o naturalmen­te e quindi pronto per l’utilizzo sul terreno. All’atto pratico, il processo avviene con dei mini-impianti di compostagg­io delocalizz­ati sul territorio. La sensoristi­ca installata è decisiva per misurare in tempo reale i parametri di processo della produzione di compost — concentraz­ioni di anidride carbonica, ossigeno e metano, temperatur­a e umidità — e le procedure di maturazion­e vengono regolate tramite telecontro­llo e algoritmi di machine learning. Gli impianti sono meccanicam­ente semplici, ma raffinati nell’automazion­e, dal caricament­o dei bidoni di rifiuti al rivoltamen­to del compost, fino alla raffinazio­ne finale, con un estrattore d’aria per evitare fughe di odori e sistemi di riscaldame­nto aggiuntivi che operano per tutta la fase attiva, lunga almeno 30 giorni.

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