MONETE DIGITALI
Dopo il debutto, lo scorso ottobre, del primo Bitcoin exchange-traded fund (Etf) autorizzato dalla Securities and Exchange Commission statunitense, sarebbe inutile negare che le criptovalute giochino molto più duro di quanto la gran parte dei commentatori più severi si sarebbe mai aspettata. Il moltiplicarsi di carte di credito cripto, sportelli bancomat per prelevare o versare bitcoin e addirittura polizze assicurative con premi sulla moneta decentralizzata, fanno il contrappunto alla crescita dell’interesse pubblico sul tema. «Ma non risiede nella sola moneta il valore di questa tecnologia, che abilita una vera e propria rivoluzione del modo in cui viviamo la finanza», spiega Federico Pecoraro, fondatore e amministratore delegato di Chainblock. «Grazie alla blockchain e alla varietà di strumenti sorti attorno al bitcoin, oggi è possibile registrare smart contract e transare non solamente valuta, ma anche beni mobili e immobili, con un click e con notevoli risparmi di tempo e commissioni». Un esempio? Premessa della premessa, brano del cantautore italiano Morgan, la cui proprietà digitale è stata venduta nell’aprile 2021 per 10 ethereum, quando valevano quasi 18mila euro. Tuttavia, sulla stabilità (o, forse meglio, sulla volatilità) del valore delle criptovalute non v’è certezza. Complice anche l’interessamento di grosse aziende e fondi d’investimento, per ora il valore delle divise digitali più performanti sembra destinato a crescere. Addirittura, secondo numerosi studi, sarebbero viste da molti investitori come un bene rifugio. Ma pur sempre di scommesse si tratta, per quanto ampiamente confortate dalla quantità di servizi, soprattutto per quanto riguarda l’ecommerce, che le accettano come modalità di pagamento. A risolvere il problema delle repentine variazioni di valore, stanno provando in tutto il mondo diversi Stati, nei quali le banche centrali hanno avviato attività di studio e progettazione per l’emissione di monete digitali. In Cina sarà lo yuan digitale, connesso al conio omonimo, che è stato fortemente spinto dal governo in vista delle Olimpiadi invernali e che promette di aumentare il controllo sulle transazioni dei cittadini. Non resta indietro l’occidente: sia la Bce sia la Federal Reserve hanno avviato le fasi interlocutorie necessarie per la realizzazione di due valute digitali emettibili dalle banche centrali. Ma il primato va alla Svezia, che lo scorso maggio ha iniziato la sperimentazione della e-krona. ( R. A.)