Il Ticino affida il rilancio ai suoi «Bulls»
/ Remo Semmler (60 anni) è l'anima della nuova squadra creata nel 2011 dopo i fasti del passato Il GPT vinse con lui, Silvano Milesi e Raniero Bassi una Coppa Svizzera e sei titoli nel massimo campionato nazionale
Il Ticino è ai vertici anche del massimo campionato di basket in carrozzina, in cui si è qualificato per la finale con il Berna/Vallese che assegnerà il bronzo. «Dopo la promozione della scorsa stagione, puntavamo a un posto fra i primi quattro».
Remo Semmler, anima dei Ticino Bulls con oltre 40 anni di esperienza, attende fiducioso la sfida «best of three» con gli avversari che li hanno preceduti in classifica. «Li abbiamo già battuti e possiamo vincere pure una serie che iniziamo in casa il 14 aprile. Sarebbe la ciliegina sulla torta di un campionato oltremodo positivo, dopo due titoli in Challenge League e la promozione dello scorso anno».
Fra i fondatori nel 1979, insieme a Silvano Milesi e Raniero Bassi, dello storico Gruppo Paraplegici Ticino dei sei titoli e di una Coppa Svizzera, Remo Semmler ha partecipato in prima persona al rilancio del basket in carrozzina, ripartendo nel 2011 dai nuovi Ticino Bulls. «Entusiasmo e ambizioni non mancano, la rosa rimane invece ristretta e il reclutamento di nuovi giocatori e giocatrici è una priorità.
Abbiamo un piano di allenamento di tre sedute settimanali, anche se spesso risulta difficile radunare tutti gli effettivi della squadra, che attualmente conta su sette uomini e quattro donne».
Il regolamento, che è praticamente identico nello svolgimento del gioco a quello del basket tradizionale (4 tempi da 10 minuti l'uno, dimensioni del campo uguali con la linea dei 3 punti e il canestro alla stessa altezza), consente di giostrare a ranghi misti con un punteggio di disabilità che limita l'impiego massimo di tre giocatori normodotati in carrozzina. «Sono ammessi anche i rinforzi stranieri», spiega Remo, «ma in caso di qualificazione a competizioni internazionali si possono schierare solo elementi con disabilità».
Il progetto dell'esperto giocatore dei Bulls, sempre a canestro con i suoi 60 anni, è più ampio rispetto ai successi sul campo che il Ticino può ancora raggiungere in ambito svizzero. «Vorremmo diventare i testimonial di un messaggio sportivo diretto a tutti, perché il basket in carrozzina crede fortemente di rappresentare una regione che raccoglie consensi in ogni disciplina. Oltre al sostegno finanziario che aiuta tutte le società sportive ticinesi, desideriamo coinvolgere nuove forze a livello dirigenziale per l'ultima fase del rilancio in corso, quell'energia positiva che ci serve per garantire competenza, passione e stabilità». Informazioni sul profilo Facebook e Instagram