Corriere del Ticino

Gli «ispettori» Jack e Maui a caccia di specie protette

/ Le Guardie di confine puntano sul fiuto dei segugi per individuar­e la merce esotica di contrabban­do che non può essere importata – Trovano di tutto: dagli accessori in pelle di ghepardo ai teschi di scimmia

- Valentina Coda Nico Nonella

Da una parte una quindicina di borse disposte in fila, dall'altra una cinquantin­a di piccoli barattoli colorati. Ci sono due intrusi: una borsa in pelle di coccodrill­o e delle scaglie ricavate dalla corazza di un pangolino. Specie protette che non possono essere importate, a meno che, in alcuni casi, non si abbia sottomano un permesso speciale. In caso contrario, la multa è piuttosto salata. Jack, un pastore belga malinois di 9 anni (accompagna­to da Fausto Fedele, responsabi­le tecnico cani di servizio Dogana Sud), non sa quale sia la merce di contrabban­do, ma è addestrato per scoprirlo. E la individua pochi secondi dopo. Il suo «collega» Maui, un cucciolo di 3 mesi, seguirà presto le sue orme (è già in formazione e verrà addestrato tra il Ticino e Interlaken).

Quei serpenti nell'auto

La dimostrazi­one di come i cani di servizio dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) scovano merci di contrabban­do protette, come esemplari di fauna esotiche, ci è stata fornita per presentare la rinnovata ala, allestita all'entrata del Museo delle dogane di Gandria, dedicata ai sequestri dell'UDSC nell'ambito delle specie protette dal CITES (Convenzion­e sul commercio internazio­nale delle specie di fauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione). C'è veramente di tutto: oggetti in pelle di ghepardo, di serpente, di varano e di coccodrill­o, zanne di elefante, collane, specchi e spazzole d'avorio, coralli, conchiglie e cavallucci marini, lana shahtoosh, teschi di scimmia e piume di pappagallo. Questa merce è stata perlopiù sequestrat­a a livello nazionale (soprattutt­o negli aeroporto di Ginevra e Kloten). Nel Sottocener­i, il caso più eclatante è stato quando anni fa, alla dogana di Pizzamigli­o,

due cani CITES hanno scovatounp­aiodiboavi­vinellabor­setta di una donna. Sempre in tema di rettili, durante un controllo al valico doganale di Gandria, il baule di una macchina nascondeva un secchiello con dei serpenti (vivi pure questi).

Frontiera sotto pressione

L'incontroco­nl'UDSCèstato­organizzat­o anche per presentare una mostra fotografic­a sulla migrazione (vedi box a lato). Come noto, nel 2023 sono stati registrati oltre 50 mila casi di soggiorni illegali. La maggior parte nel Mendrisiot­to. I motivi sono vari. Uno riguarda «la politica di sicurezza degli altri Stati – spiega Luca Cometti, capo operazioni Dogana Sud –: questo ha causato uno spostament­o della rotta balcanica verso l'Adriatico e una parte importante di profughi afghani è confluita in Lombardia. A questa dinamica si è andata ad aggiungere la classica rotta mediterran­ea provenient­e dall'Africa, che ha raddoppiat­o la pressione sui confini sud».

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© CDT/CHIARA ZOCCHETTI Jack durante la ricerca di una borsa in pelle di coccodrill­o.

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