Venerdì Santo all'insegna di Brahms
/ Stasera (20.30) nella Collegiata di Bellinzona tradizionale «concerto spirituale» dell'Orchestra della Svizzera italiana diretta da Markus Poschner alle prese con il «Deutsches Requiem» del grande compositore tedesco
È uno degli appuntamenti artistici più consolidati della Settimana Santa in Ticino il Concerto Spirituale del Venerdì Santo in programma nella Collegiata dei SS. Pietro e Stefano a Bellinzona, per l'occasione oggetto di una miglioria acustica in grado di favorire un migliore ascolto. Protagonista, come d'abitudine, l'Orchestra della Svizzera italiana diretta da Markus Poschner, affiancata dal Coro della RSI e dai solisti Anna Prohaska (soprano) e Josef Wagner (baritono). In programma il celebre Ein deutsches
Requiem (Requiem tedesco) di Johannes Brahms, vera pietra miliare della musica sacra. Proprio con tale opera iniziò infatti il vasto riconoscimento europeo ed extraeuropeo di Brahms, a partire dal successo riscontrato durante la prima esecuzione parziale nella Cattedrale di Brema (il Venerdì Santo del 1868), seguita dall'esecuzione completa nello storico Gewandhaus di Lipsia l'anno successivo.
La singolare struttura, quasi una cantata suddivisa in sette grandi numeri (i testi furono scelti da Brahms dal Vecchio e dal Nuovo Testamento nella traduzione di Lutero), si è adattata perfettamente sia a commemorazioni funebri nelle chiese sia ad esecuzioni da concerto, assurgendo insieme alla quasi coeva Messa da Requiem di Giuseppe Verdi alle più alte vette della musica sacra, degna di stare accanto ai capolavori che Brahms ammirava: gli oratori di Händel e Mendelssohn, i Requiem di Mozart e Luigi Cherubini. Frutto di una lunga gestazione, l'opera appartiene alla prima fase creativa di Brahms. L'idea originaria di questo grande affresco si fa infatti risalire alla morte dell'amico Robert Schumann (1856) e al recupero di alcuni elementi di una sonata per due pianoforti, in re minore, scritta nel 1854, ma prese forma probabilmente dopo la morte della madre di Brahms, nel febbraio del 1865. In esso Brahms si dichiara profondamente legato alla civiltà protestante tedesca sia nella scelta del titolo, sia in quella del testo, messo insieme «su parole della Sacra Scrittura», che oltre ad essere parola di Dio è anche pietra miliare, nella versione tedesca di Martin Lutero, dell'unificazione linguistica della nazione nonché di una visione sulla morte e la salvezza eterna non grettamente confessionalista, ma radicata nella teologia protestante. Prima del Deutsches Requiem verrà proposta - sempre di Johannes Brahms - la tesa e concentrata
(1880).Info: