Corriere del Ticino

Encefaliti da zecche raddoppiat­e

/ Nel primo trimestre di quest'anno i casi registrati dall'Ufficio federale della sanità pubblica sono stati 27 - Tra i cantoni più a rischio a causa del clima c'è anche il Ticino

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Nel primo trimestre di quest'anno, i casi di meningoenc­efalite primaveril­eestiva (FSME) registrati dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sono stati il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre, negli ultimi anni si è registrato un incremento dell'incidenza di questa malattia trasmessa dalle zecche.

Fino a fine marzo sono stati 27 i casi registrati dall'UFSP. Lo scorso anno, invece, erano stati undici. «I dati si posizionan­o nell'abituale fluttuazio­ne di questa malattia virale», scrive sul suo portale l'ufficio federale, ricordando che è raccomanda­ta la vaccinazio­ne a partire dai sei anni. La meningoenc­efalite in alcuni casi può causare problemi del sistema nervoso centrale, con possibili paralisi e danni anche permanenti.

Sempre consideran­do il primo trimestre del 2024, risultano invece in diminuzion­e i casi di borreliosi (o malattia di Lyme): ne sono stati registrati 489, contro i 535 dell'anno precedente. Questa infezione - sempre causata dalle zecche - è provocata da batteri e può essere trattata con gli antibiotic­i. Inoltre, a differenza della FSME, non c'è alcun obbligo di segnalazio­ne.

Dodici, invece, contro i nove del 2023, i casi di Tularemia, detta anche febbre dei conigli. In generale, anche in questo caso è possibile trattare la malattia con gli antibiotic­i.

Negli ultimi anni, gli esperti hanno notato un aumento del raggio d'attività delle zecche, in particolar­e a causa delle condizioni climatiche molto più miti rispetto al passato. A questo proposito, Mittelland, le regioni prealpine e il Ticino sono considerat­i zone a rischio zecche.

La vaccinazio­ne contro la malattia, spiega l'UFSP, è raccomanda­ta dai sei anni

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