«Le mafie sono ben radicate Ma ci mancano le risorse»
/ La direttrice della fedpol Nicoletta della Valle lancia l'allarme: «La criminalità organizzata vuole infiltrarsi anche nel nostro sistema giudiziario e non abbiamo le forze necessarie per combatterla» Per gli agenti di polizia elvetici è anche molto com
Sono circa sessanta le indagini aperte in Svizzera grazie alla decodificazione, da parte di Europol, dell'applicazione criptata Sky ECC: riguardano cocaina, cannabis, droghe sintetiche e armi, secondo quanto ha spiegato la direttrice dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) Nicoletta della Valle in un'intervista alla NZZ. In pratica, «questo servizio di messaggistica crittografato era il WhatsApp dei criminali. Qui i trafficanti internazionali di droga svolgevano i loro affari. In modo naturale, come se vendessero mobili usati». Francia, Paesi Bassi e Belgio si sono infiltrati nel servizio. Poi Europol ha trasmesso i dati ottenuti alle autorità dei singoli Paesi, Svizzera compresa. «Erano circa 3 mila i dispositivi registrati su Sky ECC in tutta la Svizzera»», ha detto della Valle. «Ciò dimostra chiaramente che la criminalità organizzata è molto presente nel nostro Paese».
Non più solo riciclaggio
Vista la grande quantità di dati, tuttavia, finora la fedpol ne ha analizzato solo il 20%: «Ci mancano le risorse e il tempo non è dalla nostra parte: più i dati sono vecchi, meno sono preziosi». Ne emerge però un quadro preoccupante: la dimostrazione che la mafia è ben insediata in Svizzera. «Si tratta - ha spiegato la direttrice di fedpol - di membri della mafia dei Balcani, della mafia italiana e di altre organizzazioni che si spartiscono le attività criminali» e collaborano sempre più spesso. Non solo. Dalle indagini emerge pure che le droghe ora vengono prodotte direttamente in Svizzera. «Grazie a immagini trasmesse a Sky ECC, abbiamo potuto vedere come canapa coltivata legalmente in un laboratorio venga spruzzata con cannabinoidi
sintetici e poi esportata a tonnellate sotto forma di cannabis contenente THC», ha osservato della Valle. «La Svizzera non è più solo un paradiso per il riciclaggio di denaro. Negli ultimi anni, il nostro è diventato un Paese produttore di droga».
Solo cinque indagini alla volta
Il problema, ha spiegato però la direttrice di fedpol, è che le attuali risorse della polizia non sono sufficienti per combattere efficacemente la criminalità organizzata: «A volte vengono impegnati venti o trenta investigatori della Confederazione e dei Cantoni, che lavorano per mesi su un singolo caso». Le attuali risorse di tutte le forze di polizia in Svizzera «consentono di condurre solo cinque procedure di questo tipo contemporaneamente». In termini di densità di polizia rispetto alla popolazione, la Svizzera è molto indietro rispetto agli altri Paesi europei.
Inoltre, è anche difficile raccogliere prove sufficienti per un'incriminazione: «Ci sono negozi in posizioni privilegiate del centro città che sono quasi sempre vuoti. Oppure gelaterie che in inverno fanno lo stesso fatturato che in estate. In questi casi, la polizia sa che qualcosa non va. Ma è estremamente difficile intervenire».
In Svizzera 3 mila dispositivi registrati sull'applicazione di messaggistica criptata Sky ECC
Una minaccia invisibile
Il motivo per cui la criminalità organizzata preoccupa poco gli svizzeri è che è invisibile: «Spesso le organizzazioni criminali non si fanno notare, difficilmente disturbano le persone nella loro quotidianità». Eppure, le conseguenze sono molto concrete. «Abbiamo trovato scambi su Sky ECC tra due calabresi che chiedevano come avrebbero potuto influenzare la magistratura elvetica. Tra le altre cose, infatti, questi criminali vogliono infiltrarsi in modo mirato nel sistema giudiziario svizzero». Sempre più spesso, poi, le organizzazioni criminali tentano anche di avvicinare i politici. «E questi ultimi, probabilmente, nemmeno se ne accorgono».