Corriere del Ticino

Israele tira dritto sull'Iran Il fronte Libano si scalda

/ Cameron a Netanyahu: «Con Teheran meglio essere intelligen­ti piuttosto che duri» Hezbollah colpisce una base militare di frontiera dello Stato ebraico: 18 feriti, tra cui 14 soldati, sei gravi

- GAZA / TEL AVIV / WASHINGTON

S'infiamma il fronte Libano. Ieri in Galilea, in un attacco rivendicat­o da Hezbollah, 18 israeliani sono stati feriti in un «centro comunitari­o nella cittadina di frontiera di Arab alAramshe». Si tratta di 14 soldati, di cui sei rimasti feriti gravemente, e di 4 civili. Hezbollah ha dichiarato di aver colpito una base militare «con droni e missili teleguidat­i» in risposta all'uccisione di tre miliziani da parte di Israele, tra cui un comandante di brigata. È stata attaccata anche una base di ricognizio­ne aerea sul Monte Meron. Israele ha risposto centrando «le fonti da cui sono partiti i razzi» e poi «un complesso militare degli Hezbollah e infrastrut­ture a Naqura e Yarine, nel Libano del sud». La situazione, in pratica, è incandesce­nte.

Consigli e negoziati

Intanto il premier israeliano Netanyahu tira dritto e prepara la risposta al contrattac­co dell'Iran di sabato scorso, nonostante alcune pressioni internazio­nali contrarie. «Apprezzo i consigli, ma prenderemo le nostre decisioni e lo Stato di Israele farà tutto il necessario per difendersi» ha chiarito Netanyahu dopo aver incontrato il ministro degli Esteri britannico David Cameron e la collega tedesca Annalena Baerbock, arrivati a Gerusalemm­e per chiedere di evitare un'escalation. «Meglio essere intelligen­ti piuttosto che

duri – ha suggerito Cameron – e tornare a concentrar­si su Hamas, sugli ostaggi, sull'arrivo degli aiuti, su una pausa nel conflitto a Gaza». Un ragionamen­to proposto anche dal ministro Arieh Deri del partito religioso Shas, che siede, come uditore, nel ristretto Gabinetto di guerra israeliano: «Meglio non aprire più fronti». Le dichiarazi­oni che arrivano da Teheran, infatti, non sono incoraggia­nti: «L'attacco di rappresagl­ia dell'Iran contro Israele ha avvertito il presidente iraniano Ebrahim Raisi - è stata un'azione limitata e punitiva contro il regime. Se i sionisti intraprend­eranno qualsiasi

azione contro i nostri interessi, la risposta dell'Iran sarà molto più dura». Il comandante delle forze aeree di Teheran Hamid Vahedi ha poi ammonito: «L'Iran è pronto a colpire i nemici con i caccia Sukhoi24» (i bombardier­i tattici supersonic­i russi – ndr). E mentre il Qatar parla di «una fase di stallo» nelle trattative per una tregua a Gaza, il leader di Hamas Ismail Haniyeh è atteso in Turchia dal presidente Erdoğan. «È Netanyahu che trascina la regione in guerra per restare al potere» è stata l'accusa lanciata ieri da Ankara per bocca del ministro degli Esteri Hakan Fidan.

Sanzioni da Washington

Droni, missili ed export petrolifer­o: sono questi gli obiettivi delle nuove sanzioni americane contro Teheran. Il consiglier­e per la Sicurezza nazionale USA Jake Sullivan ha preannunci­ato che finiranno nel mirino, insieme al programma iraniano per droni e missili, entità che sostengono il Corpo dei guardiani della rivoluzion­e islamica (Irgc) e il Ministero della difesa. Anche il G7 (vedi sotto) ha offerto la sua sponda a Washington, perché un'intesa politica su questo dossier verrà messa nero su bianco nel comunicato finale del vertice.

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©EPA/ABIR SULTAN Netanyahu: «Apprezzo i consigli ma sarà Israele a decidere».

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