Un like non è un voto, ma la destra posta di più
/ Secondo il portale Politico.eu, con le elezioni in vista il numero di candidati e parlamentari attivi sulla piattaforma è in aumento
Intanto, però, la «tiktokenizzazione» del mondo procede spedita. La piattaforma cinese arrivata in Europa nel 2016 con un intento prettamente ludico ha ormai pervaso anche l'ambito della comunicazione politica. Come rivelato dal portale Politico.eu, con l'inizio della campagna elettorale per le elezioni europee, il numero di parlamentari e candidati che affidano il proprio messaggio al canale è in aumento. Quando si tratta di raggiungere e corteggiare i 142 milioni di elettori che utilizzano l'app in Europa, TikTok diventa un pratico strumento di propaganda. Ad approfittarne maggiormente, secondo la testata giornalistica statunitense, sarebbero soprattutto i politici di destra, più abili in questo tipo di comunicazione. È il caso, per esempio, del 28.enne Jordan Bardella, astro nascente della politica francese e presidente del Rassemblement National, che in meno di tre anni ha collezionato oltre un milione di follower sull'app cinese. Parlando direttamente a una generazione di giovani attraverso messaggi semplici e comprensibili, Bardella posa con dolcevita attillati mentre gioca a un videogioco o sorseggia un pastis. Secondo Politico.eu, rispetto agli altri parlamentari dell'Unione europea, i membri del gruppo di destra «Identità e Democrazia» postano circa il 35 % in più su TikTok e ricevono molti più like. Gli utenti appartengono principalmente alla fascia di età tra 18 e 24 anni. Con quali conseguenze per le prossime Europee? Difficile dirlo. Intanto, però, i sondaggi vedono i partiti di destra guadagnare seggi. Una cosa è certa: i voti dei giovani vanno cercati dove questi si trovano, ossia sui social media. In Francia, più di un osservatore, ormai, ha messo in evidenza l'avanzata della destra sui social media. Un like non è un voto, ma può essere un segnale significativo di approvazione o supporto: il seme di una certa idea.