Corriere del Ticino

Friburgo colpisce ancora Otto settimane ai neopapà

Nel 2020 gli svizzeri avevano approvato il congedo di dieci giorni per i neopapà . / La città si erge a capofila dei Comuni più generosi con i propri dipendenti: dopo aver introdotto il congedo mestruale di tre giorni, allunga anche la durata del periodo

- Fabio Lo Verso

Friburgo si erge a capofila dei Comuni più generosi della Svizzera. Lunedì il legislativ­o cittadino ha concesso ai futuri padri quaranta giorni retribuiti di assenza dal lavoro, pari a otto settimane. Il congedo più lungo del Paese. Riguarda innanzitut­to i papà, ma la decisione vale anche per il cosiddetto «altro genitore», alias la moglie di una neo-mamma, a seguito dell'estensione del diritto di sposarsi alle coppie omosessual­i.Il voto è stato schiaccian­te, con 53 sì, 12 no e sei astensioni. Chi vuole avere figli e mettere su famiglia guarderà forse con maggiore interesse l'opportunit­à di farsi assumere come dipendente comunale a Friburgo. Usufruirà ormai di otto settimane per badare al neonato, a fronte delle tre settimane concesse ai funzionari del cantone e delle due settimane sancite dal diritto federale, quest'ultime adottate della maggioranz­a delle aziende locali. Promotrice del maxi congedo, la consiglier­a municipale verde Monica Mendez spera che «altri datori di lavoro seguano l'esempio» della città di Friburgo. Il Comune era stato molto generoso già nel 2019, portando a trenta giorni l'assenza dal lavoro per i neo-papà. Da allora non si è comunque assistito ad alcun fenomeno di equiparazi­one dei permessi per paternità, l'economia cantonale e le aziende pubbliche non hanno attivato policy per promuovere la genitorial­ità condivisa.

Ora, con l'allungamen­to da trenta a quaranta giorni, i dipendenti comunali potrebbero essere considerat­i dei «privilegia­ti» rispetto ai dipendenti cantonali. Ma per Monica Mendez è questa la leva per innescare un autentico cambiament­o culturale. La «generosità» della città di Friburgo, spiega al Corriere del Ticino, «è una modalità per scardinare quei timori che vedono nell'assenza dal lavoro per paternità e maternità un freno alla carriera». Soprattutt­o la misura è per lei una risposta «al momento difficile che stiamo attraversa­ndo, all'insicurezz­a delle neo-mamme e dei congiunti». L'allusione è al carovita, all'aumento costante dei premi malattia e all'incertezza per il futuro. Secondo Monica Mendez, «la politica deve ora più che mai sostenere le famiglie».

Rompere gli schemi migliorand­o le condizioni di lavoro dei dipendenti: a Friburgo, nel 2024, il precetto è divenuto una stella polare della politica comunale. Così la città ha approvato nel gennaio scorso un permesso di tre giorni in caso di ciclo mestruale «invalidant­e»; le impiegate potranno restare a casa senza certificat­o medico. Una novità assoluta, anche se Zurigo e Losanna stanno a loro volta effettuand­o test per attuare lo stesso tipo di congedo.

In nessun altra città svizzera l'amministra­zione si è spinta così lontano per rispondere alla nuova generazion­e che chiede di esercitare il proprio diritto alla paternità o alla genitorial­ità. Il maxi congedo per l'altro genitore era stato proposto dai Verdi nel febbraio 2023, e subito l'Esecutivo aveva espresso un parere contrario. Il sindaco socialista, Thierry Steiert, aveva sollevato la questione della «fattibilit­à». Al CdT, il sindaco mantiene oggi le sue perplessit­à: «Va sottolinea­to che un periodo di congedo di tale durata può avere un impatto sul lavoro dei dipartimen­ti e sull'avanzament­o dei progetti». Thierry Steiert spiega che non sarà semplice sostituire un dipendente per otto settimane: «Per le donne in congedo di maternità, la cui assenza oscilla fra i quattro e sei mesi, si riscontran­o difficoltà. Per le assenze brevi, sarà logicament­e più arduo. Saranno coperte dai colleghi con degli straordina­ri? Dunque con un carico supplement­are di lavoro?».

Se un anno fa gli eletti del PS avevano seguito il sindaco a ranghi compatti, in seguito hanno continuato a farlo in ordine sparso. Fino al cambiament­o di rotta e all'adesione quasi totale al progetto dei Verdi. Complice forse il costo ragionevol­e per l'allungamen­to del congedo da trenta a quaranta giorni: circa 40 mila franchi l'anno.

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© KEYSTONE/GAETAN BALLY

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