Corriere del Ticino

Brogli, denuncia del Municipio Schede in buca già manipolate?

/ L'Esecutivo ribadisce con fermezza la sua estraneità e quella dell'amministra­zione comunale ai fatti che hanno portato all'annullamen­to delle elezioni - A questo punto si fa largo l'ipotesi di qualcuno che voleva sabotare il voto

- Alan Del Don

L'ha detto fin dall'inizio di quello che, giocoforza, è diventato in un battibalen­o un caso che ha fatto parlare anche oltralpe. Ovvero di avere la coscienza pulita. Idem l'amministra­zione comunale. Quale logica conseguenz­a ora arriva la denuncia penale contro ignoti. Così come il Ministero pubblico, anche il Municipio di Arbedo-Castione vuole fare assoluta chiarezza su quanto successo in occasione delle recenti elezioni comunali. Ovvero, l'avrete capito, in merito ai (presunti) brogli che hanno portato all'annullamen­to dell'appuntamen­to con le urne a causa delle 48 schede manipolate (tutte giunte per corrispond­enza) in modo puerile con il «tipp-ex» e utilizzand­o penne di colore diverso.

Le ipotesi di reato

Frode elettorale. Incetta di voti. E violazione del segreto di voto. Sono le tre ipotesi di reato al centro della querela sporta dall'Esecutivo guidato dal sindaco Luigi Decarli. La decisione è stata presa negli scorsi giorni, dopo la tradiziona­le seduta settimanal­e. Tutti concordi, i municipali, stando a quanto abbiamo appurato, dopo aver letto il rapporto dell'Ufficio cantonale di accertamen­to presieduto dalla giudice del Tribunale d'appello Flavia Verzasconi, nel voler andare fino in fondo affinché questa brutta vicenda si possa chiudere al più presto individuan­do il/i responsabi­le/i e per capire cosa è davvero accaduto e perché. E in virtù dei costi e delle spese sostenuti per la tornata elettorale. Il consesso si ritiene «assolutame­nte estraneo alle attività che hanno condotto» all'annullamen­to delle elezioni. Attività «messe in opera da ignoti estranei all'amministra­zione comunale», si puntualizz­a in una nota stampa. La denuncia

va ad arricchire il dossier sulla scrivania del sostituto procurator­e generale Andrea Maria Balerna, titolare dell'inchiesta aperta d'ufficio per i reati di frode elettorale ed incetta di voti.

Le operazioni di spoglio

Come abbiamo riferito sabato, sia l'amministra­zione sia il sindaco hanno sottolinea­to che le operazioni preliminar­i di spoglio - quelle di competenza dei Comuni, come l'apertura delle buste di trasmissio­ne e di quelle contenenti le schede di voto nonché la registrazi­one di chi ha votato - si sono svolte in modo corretto alla presenza, sempre, dei funzionari incaricati. Allora quando sono state manipolate le 48 schede per il Municipio e le 8 (almeno) per il Consiglio comunale? Sono state imbucate già «pasticciat­e»? Qualcuno voleva sabotare le elezioni? Si sono messe d'accordo 50-60 persone? Presto sapremo la verità, speriamo.

A dodici giorni dalle elezioni comunali e a sette dalla pubblicazi­one, sul Foglio ufficiale, del rapporto di quattro pagine dell'Ufficio cantonale di accertamen­to, gli interrogat­ivi in merito ai (presunti) brogli commessi ad Arbedo-Castione sono ancora molti, come spieghiamo nell'articolo principale. Sempre ieri, ma sui social e rivolgendo­si alla popolazion­e, il Comune ha biasimato quanto «messo in campo da ignoti» con il fine di «perturbare intenziona­lmente o meno le espression­i di voto dei cittadini del nostro Comune». Secondo il Municipio nessuna persona, impiegato dell'amministra­zione o delegato politico, «avrebbe mai potuto cogliere alcuna occasione per interferir­e durante la procedura di gestione delle schede elettorali senza essere notato».

A disposizio­ne della Procura

La comunicazi­one, più dettagliat­a di quella inviata ai media che si limita a riferire dell'inoltro della denuncia penale, si focalizza in conclusion­e sul rapporto di fiducia. Non solo con gli oltre 5.200 abitanti dell'ente locale bellinzone­se, ma altresì nei confronti del Consiglio comunale, «delle altre amministra­zioni pubbliche ticinesi e dei partner di lavoro (inclusi enti e consorzi)». Un rapporto di fiducia che deve e si vuole mantenere «solido e immune da fatti e congetture dei quali l'amministra­zione stessa non si ritiene responsabi­le», si rileva. L'Esecutivo arbedese, per il resto, rimane a disposizio­ne del Ministero pubblico per confermare «la nostra posizione e per fornire e sostanziar­e o per chiarire ulteriori elementi ritenuti utili». L'inchiesta è coordinata dal sostituto procurator­e generale Andrea Maria Balerna. Visto che le schede manipolate sono giunte per corrispond­enza, è verosimile che prima del 9 giugno (giornata di votazioni federali e cantonali) ci possano già essere delle prime risultanze, così da tranquilli­zzare il cittadinoe­lettore.

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© CDT/CHIARA ZOCCHETTI Le (nuove) elezioni si terranno il prossimo autunno, forse il 24 novembre.

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