Unire le forze per più creatività
/ La sinergia tra artisti, galleristi e istituzioni sta plasmando anche alle nostre latitudini un panorama artistico sempre più vibrante e innovativo - Il potere trasformativo della collaborazione aiuta anche il turismo come dimostrano bene le interessant
La primavera porta con sé un fenomeno in crescita costante: il turismo culturale legato alle arti visive. Quest'anno la Biennale d'arte di Venezia, inaugurata il 20 aprile, celebra la sua LX edizione e chi ama il contemporaneo potrebbe decidere di partire proprio da qui. Il bello è che Venezia può essere la prima tappa di un viaggio più lungo, alla scoperta di realtà magari lontane dalla scena mainstream ma decisamente interessanti. Fiere, mostre, happening: sempre più persone scelgono di organizzare le proprie vacanze seguendo un calendario singolare, che va oltre i canonici giorni festivi e segue un percorso ispirato dalla creatività. È il caso dei numerosi progetti di «open galleries», con eventi speciali promossi dalle gallerie d'arte - spesso in sinergia con le istituzioni -, che stanno diventando sempre più popolari e attraggono un pubblico variegato. Alcune destinazioni, magari meno conosciute, stanno emergendo grazie a questo tipo di offerta, il cui focus è la contemporaneità, la condivisione e la scoperta.
Sia che si tratti delle immortali città d'arte, da Roma a Parigi, sia degli hub più «giovani» come Berlino o Basilea, c'è un un fil rouge che percorre questa tendenza: l'innovazione si nutre sempre di uno «spirito associativo», che in questo caso crea fitte reti di connessioni fra artisti, istituzioni, operatori del settore, spettatori. È così che nascono e crescono i grandi eventi, sino a diventare addirittura tratti distintivi di una città o una regione. Lo insegna la storia: ad esempio quella di Art Basel, che aprirà le porte al pubblico tra poco più di un mese, e quella di GalleryWeekend Berlin, che prende il via proprio oggi nella capitale tedesca. Ma che cosa hanno in comune queste realtà, ciascuna con un'identità e un «peso» così definiti? Ancora una volta, la risposta è da cercare nel valore della collaborazione.
Spirito di squadra
Art Basel deve la sua nascita a un'idea illuminata. L'anima della «regina delle fiere» risiede nel suo impegno per il dialogo, la collaborazione e la condivisione nel mondo dell'arte. Fin dal suo concepimento nel lontano 1970, ad opera dei visionari galleristi Ernst Beyeler, Trudl Bruckner e Balz Hilt, questa filosofia ha alimentato un movimento senza pari. Grazie al loro lavoro, si è costituito un tessuto connettivo che ha unito gallerie, artisti, critici, collezionisti e istituzioni in una rete vibrante e dinamica. È stato un atto di creazione non solo di una fiera, ma di un ecosistema in cui l'arte respira e si sviluppa attraverso il costante scambio di idee ed esperienze. E, non da ultimo, un vero e proprio brand Swiss made, esportato in tutto il mondo. Anche
Gallery Weekend Berlin, che oggi compie vent'anni, nasce da un sodalizio di galleristi che hanno deciso di collaborare per promuovere la vivace scena artistica della città. Grazie alla partnership di oltre cinquanta gallerie, fino a domenica 28 aprile si può visitare una sorta di «mostra diffusa», con gallerie aperte in ogni angolo di Berlino. Sono decine gli appuntamenti speciali e le inaugurazioni di nuove esposizioni; l'intera città diventa per tre giorni la meta più ambita per gli art-addicted.
Associazione di idee
Oggi si contano numerose associazioni di gallerie in tutto il mondo a livello nazionale, regionale e locale. A Lugano, lo scorso anno, ha fatto il suo debutto GAL (Gallerie d'arte Lugano) con il suo primo evento in città: una mostra collettiva
all'Asilo Ciani, accompagnata da conferenze e numerosi appuntamenti dedicati alla mediazione culturale. Un aspetto, questo, che si dimostra sempre più di vitale importanza per avvicinare il pubblico all'arte, in completa libertà e a titolo rigorosamente gratuito. GAL nasce dalla sinergia di nove gallerie luganesi accuratamente selezionate. Alcune sono realtà ben consolidate nel panorama internazionale, altre lavorano con le stelle nascenti dell'arte contemporanea. Ciò che le accomuna, è l'alto livello dell'offerta e la serietà del loro operato. Qualità che si «mostrano» non solo grazie alle esposizioni, ma che proseguono in un circolo virtuoso: nel 2023 e nel 2024, per esempio, sono state organizzate delle Art Talk gratuite con relatori di spicco. Dal 16 al 19 maggio GAL proporrà la sua
seconda mostra-evento. Ciò è reso possibile dai contatti privilegiati che le gallerie intrattengono con artisti, curatori e studiosi, ma anche dalla sinergia con le istituzioni. Fare rete è un modo per promuovere il turismo culturale della nostra regione: GAL ha partecipato a Lugano Art Parade a Milano, Lugano e Zurigo in collaborazione con Lugano Region. Un bel valore aggiunto, se si pensa anche alle altre partnership consolidate e in divenire: da quella con la Città di Lugano ad altre con associazioni pubbliche e private. Ancora una volta, si dimostra che un «esercizio di collettività» può davvero cambiare la scena culturale di un luogo che, già di per sé attrattivo, svela tutto il suo potenziale nel campo dell'arte. E non ha nulla da invidiare ad alcune delle più importanti città europee.
Uno sforzo collettivo può cambiare la scena culturale di un luogo già di per sé attrattivo per altre ragioni