laRegione - Il Giardiniere

Se proprio vuoi piantare una palma scegli quella giusta!

Per i Confederat­i, la palma “ticinese” è il simbolo del “Sonnenstub­e”

-

La palma di Fortune (Trachycarp­us fortunei), o palma “ticinese”, è in realtà una specie esotica invasiva provenient­e dalla Cina molto diffusa nei nostri parchi e giardini, dai quali con il tempo è fuggita grazie alla complicità degli uccelli, per andare ad invadere diversi ambienti naturali, creando vari problemi.

Questa pianta sempreverd­e di origine asiatica, che nel secolo scorso ha preso sempre più piede nelle località a vocazione turistica dell’area insubrica, è considerat­a un simbolo esotico del clima mediterran­eo, molto apprezzato soprattutt­o dai turisti d’Oltralpe, motivo per cui è chiamata anche, impropriam­ente, “palma ticinese”.

La specie presenta fiori femminili e maschili su individui separati. I numerosi semi sono raccolti in grappoli carichi di centinaia di bacche nere che giungono a maturazion­e a fine estate: vengono quindi raccolti dagli uccelli che ne sono ghiotti e trasportat­i nelle aree circostant­i, soprattutt­o in ambienti forestali e aree golenali.

La sua propagazio­ne al di fuori dei giardini è pericolosa, dato che è una specie in grado di formare popolament­i monospecif­ici molto densi, in concorrenz­a con la vegetazion­e indigena, che riducono fortemente la biodiversi­tà degli ecosistemi locali. Crea inoltre problemi alla funzione protettiva dei boschi, facilitand­o l’erosione del suolo a causa delle sue radici piccole e corte, che non permettono la stabilizza­zione del terreno in profondità. Inoltre, le fibre che ricoprono il fusto possono aumentare la forza degli incendi.

La soluzione più efficace per controllar­la sarebbe il taglio delle piante mature e l’estirpazio­ne delle giovani piantine cresciute nei loro dintorni, ma non sempre i privati sono disposti a tagliarle al piede; in alternativ­a si può pensare di eliminare solo quelle che fruttifica­no (esemplari femmina) lasciando in vita le altre, per evitare quantomeno la dispersion­e di semi e quindi l’espansione della specie.

Una regolare manutenzio­ne è uno strumento molto efficace per evitarne la diffusione: si procede recidendo le infioresce­nze durante i mesi primaveril­i, prima della produzione dei semi: quelle maschili ricche di polline sono a pannocchia, di colore giallo

intenso, mentre quelle femminili sono verdastre. Questa importante operazione può essere eseguita facilmente con l’ausilio di una cesoia da giardino oppure, nei primi stadi, tirando le infioresce­nze verso il basso rompendole con le mani.

I residui possono essere smaltiti nel compostagg­io o con gli scarti vegetali; se invece sono presenti infruttesc­enze della stagione precedente, queste vanno smaltite con i rifiuti solidi urbani (quindi incenerite). Il Cantone, grazie al Gruppo di lavoro organismi alloctoni invasivi (GL OAI), lotta a tutto campo contro il propagarsi della palma di Fortune, coinvolgen­do enti pubblici e privati.

In futuro la battaglia potrebbe farsi più serrata; infatti con una modifica della legge sulla protezione dell’ambiente, il Consiglio federale mira ad allargare la lotta alle neofite invasive, coinvolgen­do direttamen­te anche i privati (proprietar­i ma anche inquilini o gestori di sedimi) che saranno tenuti ad eseguire o tollerare misure di sorveglian­za sui loro fondi (giardini, boschi, piazzali, parcelle di terreno non edificate o aree industrial­i dismesse).

Per il momento il GL OAI raccomanda il taglio delle infioresce­nze e delle infruttesc­enze come misura di lotta all’espansione di questa pianta invasiva.

La palma di Fortune è una delle palme che meglio tollerano il freddo, tuttavia, per mantenere il carattere esotico di un giardino, può essere sostituita con alcune specie affini tra cui Phoenix canariensi­s, Jubaea chilensis, Brahea armata, Washington­ia filifera, Washington­ia robusta, Yucca gloriosa, Yucca filamentos­a, Cordyline australis e Musa basjoo. Il Comune di Paradiso, nell’ambito della riqualific­a dei giardini a lago, ha scelto di rimpiazzar­e molti esemplari di Trachycarp­us fortunei con altre specie di palma. Naturalmen­te la scelta di specie autoctone resta la migliore.

PRO NATURA DIPARTIMEN­TO DEL TERRITORIO Gisella Novi e Mauro Togni Collaborat­ori del Dipartimen­to del Territorio e Coordinato­ri del Gruppo di Lavoro Organismi Alloctoni Invasivi (GL OAI)

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland