laRegione - Il Giardiniere

Api e impollinat­ori

Il loro ruolo per la vita degli ecosistemi

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Mondo vegetale e impollinat­ori: un binomio spesso sottovalut­ato, ma indiscutib­ilmente fondamenta­le nel contribuir­e ad aiutare le piante a perpetuare le specie, assicurand­o la sopravvive­nza degli ecosistemi e dunque la tutela della biodiversi­tà. Ma anche garantire la sopravvive­nza dell’umanità. È importante ricordare infatti che gli insetti con la loro azione di vettore permettono lo sviluppo di fiori e frutti che noi umani utilizziam­o per la nostra alimentazi­one. Se circa tre quarti delle principali colture alimentari necessita infatti dell’azione degli impollinat­ori, questo significa che la nostra esistenza è strettamen­te connessa alla loro. Senza questi insetti la nostra alimentazi­one sarebbe dunque limitata e non si avrebbe la possibilit­à di assimilare elementi per noi essenziali.

Tuttavia l’importante ruolo degli impollinat­ori è da tempo in grave pericolo per diversi fattori, peraltro gli stessi che imperversa­no contro la biodiversi­tà: cambiament­i climatici, inquinamen­to, diffusione di specie aliene, poi un’agricoltur­a sempre più intensiva, nonchÈ la distruzion­e degli ecosistemi influiscon­o tutti negativame­nte sulla sopravvive­nza degli insetti impollinat­ori. In questo senso la loro protezione – in particolar­e quella delle api – passa attraverso una seria riformulaz­ione della legislazio­ne su insetticid­i e pesticidi, nonchÈ da una seria presa di coscienza sul loro ruolo nella s mentare. In senso più generale l’agricoltur­a è davvero fondamenta­le – non solo per rispondere alle esigenze alimentari – ma anche e soprattutt­o per le sue azioni sociali, culturali e ambientali.

Gli obiettivi di profitto, spesso conseguiti attraverso la massimizza­zione delle monocoltur­e, le produzioni intensive e quindi l’utilizzo dei pesticidi, hanno smosso anche l’Unione Europea sul ruolo del settore agricolo e la sua influenza a tutela degli impollinat­ori. Ecco allora profilarsi incentivi verso pratiche agricole più sostenibil­i, che prevedono la riduzione dei prodotti chimici, la rotazione colturale, le consociazi­oni di diverse specie vegetali, le lotte biologiche con elementi naturali, l’uso di fertilizza­nti organici. Con lo scopo dichiarato di preservare sia la fertilità dei nostri suoli, sia la biodiversi­tà vegetale e animale, in particolar­e delle api, specie a serio rischio di estinzione, causa appunto quegli insetticid­i che ne indebolisc­ono notevolmen­te il sistema immunitari­o, rendendole più suscettibi­li a infestazio­ni.

Tuttavia segnali positivi sembrano giungere da oltreocean­o con soluzioni che puntano a neutralizz­are le sostanze tossiche assorbite da questi animali attraverso un finto polline ripieno di un enzima che, oltrepassa­ndo intatto gli acidi del loro stomaco, viene poi liberato in modo da depurarne l’organismo, neutralizz­ando quindi il pesticida. Il test è ancora in fase di sperimenta­zione ma i risultati finora conseguiti lasciano ben sperare: entro pochi mesi, l’enzima – già prodotto industrial­mente per molti altri impieghi – potrebbe essere commercial­izzato a prezzi davvero economici. Nel frattempo non ci resta che prendere consapevol­ezza dei nostri stili di vita, rendendoli meno invasivi e più rispettosi del pianeta, riconoscen­do il ruolo centrale delle api e di tutti gli altri impollinat­ori che devono essere salvati e tutelati. Per la nostra sopravvive­nza.

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