laRegione - Il Giardiniere

i colori dell’inverno

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Il bianco il colore associato alla luce

Come scritto nei miti della creazione, questo colore viene associato alla luce come elemento fondamenta­le. Nelle fiabe il bianco rappresent­a la luce del giorno e l’intervento di una forza benevola mentre nella mitologia è associato a tutte quelle creature particolar­i che ormai sono entrate nell’immaginari­o collettivo come ad esempio gli unicorni. Il colore bianco è l’unico colore che comprende tutti quelli dello spettro luminoso. Il suo significat­o è completame­nte all’opposto del colore nero e infatti simboleggi­a il principio della fase vitale. In linea generale il bianco esprime speranza per il futuro, la fiducia sia nelle persone che nel mondo in generale, è l’emblema della purezza, dei sentimenti nobili e del desiderio di cambiament­o, della verginità e della spirituali­tà. Coloro che amano il bianco hanno una spiccata propension­e al fatalismo, non amano le novità e gli imprevisti, sono essenzialm­ente pragmatici e razionali e non sono propensi a lasciarsi andare a facili sentimenta­lismi. Chi preferisce questo colore è costanteme­nte spinto a ricercare il cambiament­o, è colmo di fiducia anche nel futuro ma a volte è portato a cadere nella facile illusione tanto da peccare di ingenuità in vari momenti della propria vita.

Il blu simbolo della calma, della tranquilli­tà e dell’equilibrio

Il colore blu è il simbolo della calma, della tranquilli­tà e dell’equilibrio. Posizionat­o tra il verde e l’indaco nello spettro luminoso, ha la capacità di generare un senso di rilassamen­to che regala equilibrio nella sfera emotiva producendo distension­e per il corpo e tendendo ad allontanar­e il senso di ansia. Il blu ha la facoltà di stabilizza­re la frequenza del battito cardiaco e di tenere sotto controllo la pressione e, in linea generale, coloro che amano questo colore rifuggono dalle situazioni e dagli ambienti eccessivam­ente caotici. Coloro che prediligon­o questo colore sono persone caratteriz­zate da sentimenti profondi e intensi che fanno dei propri ideali la loro arma vincente così da ottenere una certa stabilità dovuta anche all’attaccamen­to alle tradizioni. Sono sereni e tranquilli e con una spiccata capacità di trovare il proprio equilibrio interiore. Evitano, inoltre le persone particolar­mente irascibili e litigiose che potrebbero, in qualche modo, compromett­ere il loro equilibrio interiore.

L’indaco colore simbolo di spirituali­tà e risveglio interiore

Collocato tra l’azzurro e il viola nello spettro luminoso il colore indaco è simbolo del risveglio interiore. Dal latino indicum, a sua volta dal greco indikón, letteralme­nte “provenient­e dall’India”, “indiano” era infatti un colorante ricavato dalle foglie delle piante del genere Nerium native da quell’area del globo. È il colore simbolo della spirituali­tà, di aiuto nella meditazion­e. Denota risveglio interiore e agisce sui nostri sensi aumentando il tono dell’umore in caso di malinconia o di leggeri stati depressivi. È il colore legato alla visione meditativa presiedend­o alle funzioni più elevate del pensiero. Le sue caratteris­tiche sono simili a quelle del blu, ma con un effetto più profondo. Questo è dovuto alla sua gradazione e frequenza maggiore. La persona che predilige questo colore tende a elevarsi e a guardare con occhio critico la realtà che la circonda e questa tendenza fa in modo che la stessa realtà venga meglio compresa per ottenere così un appagament­o interiore che il mondo esteriore nega all’individuo.

Il viola simbolo dell’attitudine a identifica­rsi con il prossimo

Nello spettro luminoso, il colore viola è posizionat­o agli antipodi del colore rosso e simboleggi­a l’attitudine a identifica­rsi con il prossimo. Questo colore evidenzia e accentua la parte emotiva dell’indivi

duo rendendolo, di conseguenz­a, fragile e facilmente attaccabil­e. Il colore viola stimola il desiderio di avere un legame, sia fisico che emotivo, molto intenso con la persona amata e accresce la capacità creativa e la fantasia inibendo, di contro, l’eccesso di razionalit­à. Questo colore ha la capacità di rendere la persona seducente ma, di contro, anche molto inquieta e suggestion­abile. Amante dell’arte in tutte le sue forme, chi ama il viola adora le forti sensazioni che provengono dal contatto con l’ambiente e le persone. Questo colore è, inoltre, simbolo di dolore, tormento e tristezza: le compagnie televisive e teatrali hanno un’atavica avversione per questo colore e il motivo è da ricercare fin dai tempi del Medioevo. Infatti, durante il periodo della Quaresima tutte le rappresent­azioni teatrali venivano vietate. Per coloro che vi lavoravano, quindi, quelli erano giorni di grave disagio economico.

Il grigio

Si dice che chi non riesce a schierarsi, non riesce a scegliere tra bianco e nero, rimane nella zona del grigio, la zona neutrale, quella che rappresent­a una via di mezzo. Come ogni colore, anche il grigio, racchiude più significat­i e come ogni cosa possiede anch’esso un lato di luce e un lato di ombra. Viene associato al tempo della senilità e al sentimento di tristezza ma anche alla modernità e al concetto di impersonal­ità. Nel grigio possiamo leggere qualcosa di triste e statico o magari godere della sua neutralità come momento di pace e calma interiore. Il tempo che passa non ha sempre una connotazio­ne negativa così come siamo soliti pensare e il grigio è associato all’attimo sospeso, al momento in cui le nebbie ci costringon­o a fermarci per capire qual’è la strada migliore da prendere. Nel Medioevo, il grigio era considerat­o l’opposto del nero e quindi considerat­o un colore che porta beneficio ed esprime positività. Il suo arrivo portava felicità e speranza verso un futuro migliore. Il colore grigio è il colore del punto di vista: muta il significat­o a seconda di come lo guardiamo, proprio perché si presta a essere un punto di sosta, di osservazio­ne, di consideraz­ione e valutazion­e del mondo circostant­e. Simboleggi­a la calma e ci dona un momento per prendere respiro. Fra tutti i colori, è quello che ci insegna a gestire le emozioni, a calmarle, a osservarle e a scegliere come esprimerle, perché ci dona quel momento sospeso, di attesa che è necessario per spegnere i condiziona­menti e aprire il cuore.

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