Il traditore
Regia di Marco Bellocchio
Con Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Fausto Russo Alesi, Maria Fernanda Cândido.
Genere Biografico - Italia/Francia/Brasile/Germania, 2019 Durata 145 minuti
Marco Bellocchio negli ultimi anni ha usato il sogno e l’immaginazione per raccontare e rielaborare la storia d’Italia. Dopo il sequestro Moro in Buongiorno, notte e la tragica vicenda del figlio non riconosciuto di Benito Mussolini in Vincere, con Il traditore, si è avvicinato alla biografia del pentito di Cosa nostra Tommaso Buscetta. Dipinto come una figura neutra, priva di eroismo, eppure protagonista di un ventennio di lotta contro la mafia, il Buscetta di Bellocchio non chiede empatia allo spettatore, ma rimane una figura distante, interpretata con minuzioso mimetismo da uno straordinario Pierfrancesco Favino. La sua, come emerge dal film, non è stata una scelta morale, né il frutto di un fragoroso dissidio interiore: solo due diversioni nell’incubo sono concesse al personaggio, che per il resto del tempo non fa che lavorare in maniera lucida per la propria sopravvivenza e per la protezione della sua famiglia. In questa inattingibilità – o forse, al contrario, estrema trasparenza – del personaggio risiede il senso dell’operazione di Bellocchio, che racconta l’incapacità del pentito di comprendere a fondo le ragioni della mafia, per raccontare la storica difficoltà degli Italiani nel leggere e comprendere i segni del male.
CONSIGLIATO A: Chi voglia provare a leggere la lotta contro la mafia da una prospettiva destabilizzante e antiretorica. SCONSIGLIATO A: Chi crede che il racconto storico debba essere a tutti i costi drammatizzato e romanzato.