Il tempo perduto e ritrovato
La Limmat Verlag ha appena pubblicato improvvisa, di Enzo Pelli; la traduzione (testo a fronte) è di Christoph Ferber. Ai tempi della gioventù / oltre la fermata del bus / si andava a scoprire / la natura selvatica / in una dimessa campagna / di muri secchi sterpi / farfalle merli lucertole serpi / modesta nostrana / giungla suburbana. / Ci sono lì adesso / case basse giardinetti / la sera tutto tace i cani / conducono al guinzaglio / padroni anziani / fra loro anch’io. / Di questa vita senza / imprese celebrate / senza le glorie sognate / io però mi contento: / non addomesticato / selvatico dentro.
Nelle poesie di Pelli si percepisce la centralità del tempo. Vi scopriamo infatti molti ricordi, come nella poesia qui trascritta, e qualche proiezione in avanti – in un futuro che l’età rende più breve del passato –, ma anche dei balzi generazionali: Agita il cellulare non si accorge / di suo figlio che lo osserva attento / da sotto la sedia con in mano / una playstation. Guardandoli penso / a mio padre loro nonno e bisnonno / vendeva frutta e verdura a Parigi / faceva freddo in casa, nemmeno / un telefono nero appeso al muro.
L’importanza del tempo è evidenziata anche dal traduttore nella sua postfazione. Scrive Christoph Ferber: «molte delle sue poesie suonano come miniature di un addio». Addio alla vita, quando al cimitero vengono certi pensieri, osservando quel posto ancora vuoto sotto i nomi dei familiari deceduti.
E le proiezioni in avanti? Anche oltre la propria vita: (...) Queste, in un vicino domani, / saranno terre tropicali / cresceranno in giardino / Papaye manghi banani. La crisi climatica immaginata con un tocco d’ironia.
Enzo Pelli ha lavorato nel settore culturale alla RSI. È del 2014 la sua prima raccolta di poesie, Momenti irripetuti, a cui ne sono seguite altre tre. Nell’ultima, Il tempo breve (alla chiara fonte editore), tra le pagine scritte si trovano anche cinque immagini dello stesso autore. Pelli, oltre alla poesia, pratica pure la pittura e la calligrafia ed è, si legge in seconda di copertina, «un fissato dell’archiviazione». A chi lascerà i suoi schedari? «Il tempo a disposizione è breve». Per l’appunto.
Le traduzioni di Christoph Ferber, che vive in Sicilia, gettano un ponte tra nord e sud, tra tedesco e italiano. Negli anni, innumerevoli e pregiate sono state le sue traduzioni di poeti ticinesi e italiani, finora spesso pubblicate (ma non solo) dalla casa editrice zurighese che ha appena ottenuto il più alto riconoscimento svizzero: “editore dell’anno 2022”.
E per finire, ecco la versione “bifronte” di una poesia che, nell’isola più meridionale d’Europa, ha trovato la sua versione germanofona: Plötzlicher Schatten / über Fluss und Stein. / Ich zögere, bleibe / kurz stehen, erhebe / den Blick: nur / eine vorüberziehende Wolke. // Ombra improvvisa / sul fiume sui sassi. / Esito, sospendo il passo, / levo lo sguardo: solo / una nube che passa.
Be’, si direbbe che qualcuno l’ha scampata bella un’altra volta: quel tempo breve per fortuna capita che s’allunghi.