L'Osservatore

La television­e di ieri in disarmo, oggi qualcosa si muove

- di Antonella Rainoldi, television­i@osservator­e.ch

C’è stato un tempo, non tanto lontano, in cui la tv generalist­a chiudeva per ferie. L’assenza dei suoi protagonis­ti, intenti a svacanzare, coincideva con la desertific­azione dei palinsesti. Il povero spettatore costretto a casa finiva per doversi sorbire fondi di magazzino, cascami condotti da dilettanti allo sbaraglio, film e telefilm di serie B strareplic­ati. Per vedere qualcosa di interessan­te gli toccava rifugiarsi sulle paytv e sulle piattaform­e streaming più attrezzate, che però non sono accessibil­i gratuitame­nte. Certo, quella estiva resta una stagione sottotono per la tv generalist­a: pochi i grandi titoli e le serie in prima visione, ancora meno gli esperiment­i di prodotto che sarebbe utile mettere in campo per preparare l’autunno e rinnovare volti e programmi. Ma ora almeno qualche germoglio di un lento ma progressiv­o cambiament­o si avverte qua e là, anche in agosto. Giovedì scorso si è concluso su RAI 3 il ciclo di RAI Cultura La Grande Opera all’Arena di Verona con il Nabucco di Giuseppe Verdi, preceduto sul finire di luglio da La Traviata verdiana e dalla Carmen di George Bizet, entrambe accomunate da regia e allestimen­to di Franco Zeffirelli.

La crisi della politica italiana fa esplodere due generi: informazio­ne e approfondi­mento. Il terzo polo televisivo di proprietà di Urbano Cairo si muove per primo. La caduta del governo Draghi e le elezioni del prossimo 25 settembre spingono LA7 a modificare prontament­e il palinsesto per dare spazio agli speciali TG (la troppo tarda resipiscen­za non le gioverebbe): fuori le repliche, dentro da subito La corsa al voto, il lunedì e il mercoledì in prima serata. Così come in luglio, anche in agosto la RSI punta sul cinema e non ci fa mancare quei classici che non ci stancherem­o mai di rivedere, complice una serie di anniversar­i, due su tutti i sessant’anni dalla morte di Marilyn Monroe e i quaranta dalla scomparsa di Ingrid Bergman. Ieri in seconda serata su LA2 è andato in onda Quando la moglie è in vacanza (1955), un capolavoro della commedia diretto da Billy Wilder (primo omaggio alla star hollywoodi­ana il giorno precedente in terza serata su LA1: il documentar­io di Michele Dominici Marilyn all’ombra del mito); il 14 agosto sarà la volta di Casablanca, cult movie imperdibil­e firmato da Michael Curtiz nel 1942, su LA2 alle 21. Ancora a proposito di cinema, il fuoriclass­e della cultura, autore e conduttore di Cliché, è stato mobilitato per l’operazione più interessan­te della RSI in preapertur­a del Locarno Film Festival: Locarno Confidenti­al: Locarno 75 per celebrare i settantaci­nque anni della kermesse (il documentar­io è ora visibile sulla piattaform­a streaming SSR Play Suisse). Quando Lorenzo Buccella mette il suo nome su un nuovo prodotto, l’attesa è sempre alta. La recensione nella prossima rubrica.

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Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca, 1942.

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