Generazione low cost
Regia: Julie Lecoustre, Emmanuel Marre Con Adèle Exarchopoulos, Alexandre Perrier, Mara Taquin, Arthur Egloff
Genere: Drammatico Francia/Belgio, 2021
Durata: 115 minuti
Decollo, atterraggio, decollo, atterraggio. «Prego allacciate le cinture», «prego spegnete i telefoni cellulari», «prego non spingete». È tutta così la vita di Cassandre, hostess di una non meglio precisata compagnia low cost (i registi del film, qui all'esordio, la chiamano “Wing”, ma i colori e la politica aziendale sono quelli di una certa Ryanair). Un loop infinito di partenze e arrivi, in un eterno presente fatto di passeggeri esigenti, colleghi stressati e dirigenti che pretendono dai dipendenti sempre di più, nonostante i turni sfiancanti e la situazione contrattuale traballante. Il ritmo frenetico del film, così come il volto stralunato e perennemente esausto dell'ottima Adèle Exarchopoulos, rendono alla perfezione lo straniamento di un'intera generazione, intrappolata in un mercato del lavoro che esige automi anziché esseri umani. La formula funziona egregiamente per tutta la prima metà del film, ma comincia ad avere il fiato corto nel secondo atto, quando la mancanza di una linea narrativa convincente si fa un'assenza sempre più ingombrante. Il personaggio di Cassandre, tuttavia, conserva una forza e un'autenticità rare, e tanto basta a fare di Generazione low cost un esempio più che riuscito di cinema civile.
CONSIGLIATO A: Chi ama il cinema battagliero, che non ha paura di sporcarsi le mani.
SCONSIGLIATO A: Chi cerca in ogni film una storia da cui imparare, e un protagonista da prendere a modello.