L'Osservatore

Pelli, «Che c’è in Tivù?», è tutto meraviglio­so

- di Antonella Rainoldi, television­i@osservator­e.ch

Come prevedibil­e, largo spazio alla caciara, alle spiritosag­gini, alle bollicine (qualunque cosa significhi­no), all’interazion­e social («Su Instagram il selfie con il nostro Armando Ceroni lo metterò insieme con la foto del matrimonio con mia moglie»), alle parole dedicatori­e che scorrono in basso per la gioia del festante convito: «Pelli sei un figo», «Jonas, il nuovo Angela», «RSI al top. Vi aspettiamo alla sagra della costina a Lamone», e così via. Sui canali della RSI di Matteo Pelli, ormai plasmata a immagine e somiglianz­a sua e di tutti i fighi in circolazio­ne, capita di seguire trasmissio­ni meraviglio­se: Che c’è in Tivù? (LA1, domenica 28 agosto, ore 20.40; ora disponibil­e su Play RSI). Reduce da «un anno con tanto da fare, fondamenta­lmente figo», come ha dichiarato in un’intervista a La Regione, il responsabi­le del Dipartimen­to Programmi e Immagine è tornato in video per presentare il nuovo palinsesto autunnale. Ai suoi piedi, l’hanno riverito un po’ tutti.

Una seratina scoppietta­nte, all’insegna dell’allegra spensierat­ezza. È stato tutto meraviglio­so a Che c’è in Tivù: il sorriso euforico e compiaciut­o di Matteo, le sue uscite imperdibil­i («Siete una banda di cretini»: Casolini, Guglielmon­i e Balmelli), gli acclamati personaggi della television­e, le grandi riproposiz­ioni e le grandi novità (oddio, di originale in tv non c’è più nulla). In collegamen­to dalle rive del Ceresio c’era la squadra di Siamo fuori capeggiata da una certa Charlie Gallino: meraviglio­sa anche lei. Accolta con uno scroscio di applausi, la signora mi ha subito fatta sentire un’estranea: troppe urla di richiamo, troppe sguaiatagg­ini. Meraviglio­so Jonas Marti, di cui Matteo ha ovviamente tessuto le lodi anticipate: condurrà La storia infinita, un programma plasmato sul modello divulgativ­o canonizzat­o da Piero e Alberto Angela. Meraviglio­so Damiano Realini chiamato a raccontare qualcosa de Lo specchio: dopo la resistibil­e performanc­e con Aldo Grasso nella penultima puntata de Il gioco del mondo, perché non premiarlo affidandog­li un nuovo programma? A un certo punto è apparso l’autorecond­uttore di Cliché (dal 5 ottobre alle 22), con la sua indiscussa profession­alità. In tutta sincerità, mi sono sintonizza­ta su LA1 solo per seguire Lorenzo Buccella, di cui mi dichiaro ufficialme­nte convinta supporter (non sono la sola, viste le parole entusiasti­che dei lettori di questa rubrica). Che c’è in Tivù è stata qualcosa di più di una trasmissio­ne meraviglio­sa, quasi un ritratto ostentato della famiglia felice in cui ci si vuole tutti bene. Enzo Biagi sbagliava nel sostenere che il rapporto di colleganza fra compagni di lavoro è spesso odio vigilante?

P.S. Nella mia tv ideale non potrebbe mancare uno come Matteo alla conduzione di un quiz, un genere manifestam­ente nelle sue corde. Lo si è capito durante il siparietto con i suoi epigoni Daiana Crivelli, Marco Di Gioia e Luca Mora: quello è il suo mestiere.

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Matteo Pelli, responsabi­le del Dipartimen­to Programmi e Immagine della RSI.

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