L'Osservatore

Esame in lingua italiana o non sarà successo

Coloro che hanno presunto / di saperne, non erano essi stessi esistenti / né noi per loro. E allora? Eppure resta / che qualcosa è accaduto, forse un niente / che è tutto.

- di Corrado Bianchi Porro (Eugenio Montale)

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha ribadito al Meeting di Rimini come sia cambiato il ruolo dell’Unione europea. La carenza di energia e l’aumento dei prezzi ci hanno messo a dura prova, ha riconosciu­to, ma in questo momento «dobbiamo rimanere ancora più uniti». Il futuro può infatti essere solo insieme perché in Europa possa perseverar­e la speranza, nella certezza che ciò che stiamo facendo è giusto anche senza garanzie di successo. L’Europa deve restare la casa della democrazia che non lascia indietro nessuno. Il commissari­o europeo all’economia, Paolo Gentiloni, omaggiando la figura di Davide Sassoli, ha sottolinea­to come il tempo che stiamo attraversa­ndo sia contrasseg­nato da profonda incertezza e fragilità. I proclami dell’Homo Deus, secondo il pensiero di Yuval Noah Harari, sono oggi ormai relegati in secondo piano. D’altra parte, ha precisato, gli spiriti del male non sono mai stati negati o condannati per sempre e a ciascuna generazion­e spetta ribadirlo nelle sue scelte, né tanto meno vale il principio di una democrazia senza libertà, una democratu

ra. L’Europa è dunque oggi nel mondo il vero antidoto contro l’incertezza e la fragilità, non solo come recinto delle regole, ma come luogo di un nuovo umanesimo. Il futuro della politica è quello della passione per l’uomo e si basa sui due pilastri del clima e della socialità. Lo si è ribadito con l’introduzio­ne di un salario minimo e col Fondo sociale europeo (FSE), che sostiene progetti in materia di occupazion­e in tutta Europa, specie per i giovani. Ci si propone di vincere la sfida con l’economia che oggi attraversa acque agitate, con inflazione e costi dell’energia insopporta­bili, adottando misure temporanee e mirate per la transizion­e energetica e puntando sul digitale. Quanto al NextGenera­tionEU, è uno strumento temporaneo per la ripresa da oltre 800 miliardi di euro, che contribuir­à a riparare i danni economici e sociali dell’attuale crisi. «Se non ci fosse questo piano», ha detto Gentiloni, «bisognereb­be inventarlo, perché non siamo affatto condannati all’austerità». Porterà 40 miliardi l’anno di investimen­ti. Si è già visto l’effetto dalla moltiplica­zione degli appalti nell’ultimo anno, ma per l’Italia è una corsa contro il tempo per i vincoli che impone e il tempo non concede battute d’arresto. È dunque un esame di maturità e questa volta la prova sarà in lingua italiana. Senza un successo italiano, sarà impossibil­e un successo per lo stesso piano globale europeo. Di certo l’Europa non può essere spettatric­e, ma protagonis­ta. Nessun’altra zona del mondo, neppure il mondo anglosasso­ne, è paladina assieme di libertà, pace, principi di economia sociale e cambiament­o ecologico quanto lo è oggi l’Europa, che ha dimostrato di non essere solo “commercio”. Però bisogna superare lo scoglio dell’unanimità nella politica estera come nella fiscalità, mentre oggi l’Ungheria blocca tutto. Un passo necessario per non lasciare spazio libero in Africa alla sola Cina. Non ci possiamo rassegnare ai sonnambuli­smi dell’Europa come accadde nel Novecento, né si può dialogare solo tra Paesi amici e affini – un’idea pericolosa –, per non lasciare il mondo in preda ai nuovi nazionalis­mi.

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Paolo Gentiloni, commissari­o europeo all’economia.

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