laRegione - Ticino 7

IL PERSONAGGI­O

- Intervista diRobertoR­oveda Foto di ©ArchivioCd­T

Nato nel 1938 a Lugano, Tiziano Moccetti è un cardiologo di fama internazio­nale. Dopo aver studiato medicina all’Università di Zurigo e aver esercitato per otto anni in quella città, è tornato a Lugano per lavorare all’Ospedale Civico. A metà degli anni Novanta ha giocato un ruolo fondamenta­le nella nascita del Cardiocent­ro Ticino. Dal 1999 è anche primario del servizio di cardiologi­a. Per quattro legislatur­e (dal 1983 al 1991 e dal 1995 al 2003) è stato granconsig­liere a Bellinzona ed è stato presidente della commission­e parlamenta­re per la sanità pubblica a due riprese: nel 1990/91 e nel 1996/97.

4 Prima mi ha detto che le piace il «bello». Cosa intendeva?

Ultimament­e, a causa dell’età, ho dovuto un poco rallentare, ma ho sempre voluto conoscere i luoghi dove mi è capitato di recarmi per lavoro. Quando giungo in un posto nuovo cerco di dedicare qualche ora alla sua scoperta, visitando una mostra oppure i musei o partecipan­do a qualche evento sportivo, un’altra mia passione. Per esempio, non molto tempo fa, sono stato a Parigi e sono rimasto affascinat­o dal mondo dei pittori di strada, un mondo che non conoscevo. Cerco anche di seguire gli eventi artistici che si tengono in Ticino, che sono molti e rappresent­ano una ricchezza per il cantone. E considero un valore il LAC di Lugano, nonostante le numerose polemiche che ne hanno accompagna­to la nascita.

5 Lo sport: praticante o spettatore?

Mi piace fare sport emi piace guardarlo e seguire tante discipline. Attualment­e faccio regolarmen­te nuoto, nuoto pinnato, senza esagerare. Poi un poco di palestra, soprattutt­o la cyclette e cerco di muovermi il più possibile. Da tanti anni poi sono un giocatore di golf, ma non sono mai stato un agonista: per me

6 Il suo legame con Lugano è forte. Ha mai pensato di vivere altrove?

Non credo avrei molta difficoltà, se necessario, a vivere in un’altra parte del mondo, magari in una metropoli come New York o Parigi, città dove ho vissuto un anno. Però devono essere luoghi vivaci da un punto di vista culturale, dove ci sia sport, dove si possa vivere bene al di fuori della routine. Le dico però chiarament­e che rinunciare al Ticino perme sarebbe difficile, probabilme­nte impossibil­e. È la regione dove sono nato, dalla quale sono partito per studiare e lavorare e nella qualesonor­itornato. Ioritengo il Ticino la più bella regione del mondo. Magari esagero, ma di paesi ne ho visti tanti e quindi la mia valutazion­e non è poi tanto campata in aria.

7 Oltre alla sua terra a cosa non rinuncereb­bemai nella vita?

All’amicizia e alla famiglia. Senza queste due cose si è veramente dei poveretti. La famiglia viene però prima di ogni cosa.

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