Il calendario
Tra quelli dell’imminente 2017 più cliccati e «curiosati», il calendario delle contadine svizzere ha avuto un indubbio successo: sarà perché l’abbinamento è certamente irresistibile e foriero di ancestrali fantasie maschili, sarà perché le ragazze poco vestite ritratte nel loro ambiente naturale non passano inosservate. Nell’era del tutto digitale, insomma, il buon vecchio calendario di carta miete ancora parecchie vittime, e una recente visita a un amico garagista me ne ha data piena conferma. Il rituale del calendario in omaggio alla fine dell’anno non coinvolge però solo donnine poco vestite e prodotti per la cura dell’auto: dalle piccole tipografie alla nota azienda di trasporti & traslochi, dai patinatissimi grandi formati con modelle e modelli inarrivabili (su tutti il noto «Pirelli») ai ben più sacri calendari di Padre Pio e Frate Indovino, ce n’è per tutti i gusti. Nello sfogliarlo le prime cose che si cercano sono le vacanze scolastiche e le festività (parificate o meno): quando cade Natale? Ma dai, Carnevale il prossimo anno è così tardi... E il Primo d’agosto? No, è di domenica! C’è chi, per guadagnare qualche giorno di vacanza, tutti gli anni brucia sul tempo colleghi e capo ufficio spulciando possibili ponti e ponticelli, weekend lunghi, giorni dimalattia stagionali e indisposizioni «prenotati» mesi e mesi prima. Più che una programmazione quanto mai necessaria, una vera battaglia navale fatta di crocette sparse ovunque. Chi vincerà?