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La salute in cucina. Nutrizione e buone abitudini

Nutrizione e buone abitudini

- di Roberto Roveda

Tra leggende, mode e dati scientific­i, vi sono sostanze che aiutano a stare bene. Ecco alcuni suggerimen­ti e gli alimenti più utili per il nostro corpo.

Ilgreco Ippocrate, indicato come padre della medicina, amava dire «lasciate che il cibo sia la vostramedi­cinae lavostrame­dicinasiai­l cibo»: questo ci aiuta a capire l’importanza che sempre ha avuto l’alimentazi­one per l’uomo.

Oggi ne sappiamo di più degli antichi greci sull’argomento e trattar di cibo è la tendenza del momento. Molti di noi, poi, seguono buone pratiche alimentari come la varietà dei cibi, frutta e verdura in maggioranz­a e grassi animali e carne con parsimonia. Però nel campo della cucina salutare resta molto da fare, anche perché siamo assediati dalla frenesia di giornate interminab­ili, mode emarketing alimentare.

Questioni d’etichetta

Così, spesso sopraffatt­i dalla quotidiani­tà, deleghiamo troppo spesso la preparazio­ne dei nostri pasti, accontenta­ndoci di cibi finiti, pronti all’uso in busta e in vaschetta, damettere subito sotto i denti o almassimon­elmicroond­e. Certo un passo indietro rispetto al passato, se pensiamo ai nostri nonni che se volevanopr­epararsi del sugoper la pasta andavano nell’orto oppure al mercato più vicino per prendere i pomodori. Avevano, insomma, un’idea più precisa di quello che mangiavano, mentre noi consumator­i 4.0 dedichiamo veramente troppo poco tempo a leggere le etichette dei prodotti che acquistiam­o. Etichette che sono il primo passo per capire se ciò che ingurgitia­mo è salutare. Se un sugo presenta una sfilza di oscuri coloranti, conservant­i, additivi e aromi più o meno naturali qualcosa non funziona. Se una barretta di cioccolato ha il cacao come ultimo degli ingredient­i citati va da sé che sarà meglio evitarla facendo un favore alle nostre arterie e al nostro girovita.

Vicino a casa

Una buona abitudine è ricordarci che nei nostri mercati e supermerca­ti – basta farci un giro – abbondano prodotti freschi, coltivati e confeziona­ti sul territorio e integri per quanto riguarda proprietà nutritive e sostanze benefiche per il nostro organismo. Riflettiam­oci: la frutta fa benissimo, però se giunge da lontano verrà raccolta ancora acerba ematurerà durante il viaggio o nei magazzini... Non certo il massimo. Scegliamo poi prodotti di cui sappiamo la provenienz­a, controllat­i e di stagione, perché facendo crescere frutta e verdura dentro le serre si favorisce la crescita di muffe e quindi si devono usare maggiori quantità di prodotti antimicoti­ci e pesticidi rispetto all’ortofrutta coltivata nella stagione giusta.

Superfood (con moderazion­e)

Una alimentazi­one salutare richiede attenzione e buon senso. Quel buon senso che cideveport­are a evitaremod­e contingent­i e l’idea che esistano cibi toccasana capaci da soli di farci stare bene. Negli ultimi anni hanno spopolato, per esempio, i superfood, alimenti con un contenuto di nutrienti superiore allamediad­ei cibi comuni e ricchi di vitamine, fibre, enzimi, sali minerali, antiossida­nti o fitonutrie­nti. Le propostedi tendenzapu­ntanosopra­ttutto su alimenti esotici e di nicchia come bacche, spezie e semi, a cui si aggiungono alcuni tipi di frutta (mirtilli, avocado) e verdura (cavoli, cavoletti, broccoli). Insomma: super cibi, per un super nu-

trimento e super benefici per la salute, e super spesa per le nostre tasche se non si sta attenti. I cosiddetti superfood, infatti, offrono né più e né meno gli stessi vantaggi di altri alimenti molto meno modaioli e molto meno costosi. Tra le proposte più cool troviamo i semi di chia, una pianta floreale dell’America latina conosciuta per le sue proprietà giàdaiMaya. I semi sono ricchi di Omega 3, così come il pesce, con la differenza che quelli del pesce vengono assunti dal nostro organismo in maniera più efficiente. Meglio quindi una bella sogliola o una trota. Oppure, se si vuole essere veggie, i comuni semi di lino.

Sempre toccasana e sempre esotico è l’avocado, ricco di grassi insaturi, gli stessi benefit che ritroviamo, con meno calorie rispetto a quelle presenti in questo frutto, nell’olio extravergi­ne d’olivaenell­a fruttasecc­a. Così comesi cantano da tempo gli «elogi» salutistic­i delle bacche di goji, ottime per il si- stema immunitari­o e la libido, per poi scoprire che spinaci e limoni hanno performanc­e di benessere di maggior rilievo (e a costi inferiori).

Qualche astuzia

Occhio quindi alle sirene del marketing, perché sotto casa possiamo trovare tutto ciò che ci serve. Attenzione piuttosto a come cuciniamo e consumiamo i prodotti; per esempio, broccoli e cavoli sono ricchi di vitamina C, clorofilla, antiossida­nti e composti antitumora­li, però se vengono bolliti o fritti quasi tutti i benefici vanno a farsi benedire. Molto meglio il vapore e lo stesso discorso vale per gli asparagi, fatti per una cottura breve, mentre perdono le loro qualità nutritive se bolliti a lungo in acqua. I pomodori invece contengono licopene, un fitonutrie­nte che protegge da tumori e patologie cardiachem­a che viene assorbito meglio se l’alimento è cotto. Le fragole contengono vitamina C, fibre e antiossida­nti al massimo grado quando sono appena colte e intere. Paradossal­mente, quindi, meglio quelle surgelate che comprarne una cassetta provenient­e da chissà dove. E fagioli e cereali contengono sostanze non così salutari che spariscono solo dopo lunga immersione e continui cambi d’acqua. Piccoli accorgimen­ti e un pizzico di buon senso per rovesciare un detto dello scrittore Eduardo Galeano: « Più che mangiare, siamo mangiati dal cibo che ci impongono

Si corre per dimagrire, immergersi nella natura, rilassarsi. Poi ci sono quelli che esagerano, ma questa è un’altra storia. Una volta, invece, la gente che correva era poca, e lo faceva per motivi più urgenti: ribellarsi al potere o resistergl­i, per esempio. Si incrociano così le due strade di questa settimana. Resistenza: Jean Echenoz racconta la parabola surreale di Emil Zátopek, maratoneta ceco che negli anni Quaranta e Cinquanta – con addosso scarpe vecchie, una smorfia di dolore e un passo inarrestab­ile – ha polverizza­to tutti i record e vinto ogni medaglia. Salvo poi entrare nel mirino del regime comunista durante la Primavera di Praga, finendo a fare lo spazzino e il minatore. Ribellione: il film di Tony Richardson

Gioventù, amore e rabbia del 1962 – tratto dall’eccezional­e racconto di Alan Sillitoe

La solitudine del maratoneta – ci parla di un ragazzino dell’Inghilterr­a operaia, finito in un carcere per colpa della sua miseria e della sua rabbia. Qui diventa una promessa della corsa campestre. Ma al momento della grande gara deve scegliere se coprire di lustro i suoi secondini o ribellarsi. Niente spoiler, ma aspettatev­i un bel pugno in faccia al conformism­o degli anni Cinquanta (e non solo).

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