Mitsubishi Outlander Phev. Nuove emozioni con la S-Edition
Nuove emozioni con la S-Edition
L’ibrido Plug-in, per sua natura, punta su economia e razionalità.
Ma ora con l’inedito allestimento sportivo, la Outlander Phev esplora anche il lato più dinamico della guida. Un modo per ravvivare con maggior autorevolezza il «sapore» del controllo dell’auto, indipendentemente dalle prestazioni.
Casa e presa. Di corrente a 220 Volt, beninteso, con la quale si completa il tipico raggio d’azione dell’universo ibrido ricaricabile. Almeno secondo lo schema d’impiego più gettonato, razionale e prevedibile; quello che motiva gran parte dell’acquisto, che solletica la gioia dell’economia alla pompa di carburante tradizionale – vuoi vedere che si riescono a «limare» gli 1,8 l/100 km dichiarati con batteria carica, e un piedino di fata – e che finisce per solleticare al massimo sentimenti di autocontrollo, aplomb, raffinata organizzazione. Tutte dimensioni che si adattano almeglio a una Plug-in come la Outlander Phev, dove il motore endotermico a benzina è pensato principalmente come supporto alla batteria e alle unitàmotrici elettriche. Maora, perilSuvnipponico, Mitsubishi ha pensato a un modo per sparigliare un po’ le carte del suo carattere tipicamente un po’ «sornione», affidandone le cure a un allestimento dal tema sportivo e dinamico denominato S-Edition, il quale si pone due obiettivi: solleticare con più autorevolezza il senso di controllo sulle strade del Vecchio Continente e rivitalizzare il piacere del ritmo di marcia brioso, nonché festeggiare le ( prime) 100mila unità dell’auto vendute in Europa.
Maggiore «presenza» al volante
Cuore dell’intervento, tecnicamente, è l’assetto che non ti aspetti su un’auto di queste caratteristiche, affidato allo specialista Bilstein per gli ammortizzatori incombinazione amolle piùrigide e pneumatici Bridgestone sportivi; senza contare gli irrigidimenti operati sulla scocca, permezzo di rinforzi adesivi strutturalinelle zone di stress. Esteticamente la mano è leggera, giusto con tocchi bruniti per cerchi, mascherina e qualche altro dettaglio, peraltro molto in tono con il recente restyling che ha rafforzato la «presenza» del veicolo su strada, mentre l’abitacolo guadagna preziosi rivestimenti in pelle traforata, su poltrone anteriori sportive con gradevoli cuciture rosse a contrasto. La meccanica resta quella conosciuta e collaudata, forte di 203 cavalli complessivi erogati in una for-
ma sempre progressiva. Bastano poche curve al volante della Phev in edizione speciale ed ecco farsi evidente la maggior rigidità, sotto forma di una risposta più diretta e meno filtrata delle asperità; la sensazione può apparire lì per lì un po’ «acerba»: invece, nelle curve affrontate con piglio dinamico, la superiore durezza permettemaggiori e più precise sensazioni di contatto dell’auto col suolo.
La S-Edition non cambia dunque «pelle», ma abbraccia infine quella vena dinamica adatta certamente non a tutti, bensì a quanti non vogliono rinunciare a un certo feeling diretto al volante della propria auto, anche a bordo di un Suv ibrido pensato per la massima razionalità di impiego.
Motori elettrici reattivi
Perché, dichiamoci la verità: qualche bella curva in successione, da gustare con più «sapore» lungo le migliaia di chilometri di belle strade secondarie che coprono il nostro continente, ogni tanto fa più piacere di quanto non si voglia ammettere. E pazienza se sulla Phev resta assente la sensazione di «calcio» nella schiena: l’accelerazione, specie con l’auto già in movimento, è brillante e i motori elettrici garantiscono spunti immediati alla pressione dell’acceleratore. Passato poi l’attimo… «fuggente», restano l’ambiente di bordo accogliente e rialzato, adeguato anche per cinque adulti con bagaglio al seguito, insieme al buon comfort acustico a tutte le andature.