Libertà ed espressione
Consuelo è un’utente della Clinica e una partecipante storica del laboratorio teatrale del Club ’74. Le abbiamo posto alcune domande. Frequenti da anni l’atelier teatrale. Come hai cominciato? «Dopo il mio ricovero all’Osc ho ricevuto una richiesta personale del Club ’74ehodecisodi provarequesto tipodi attività».
Epoi che cosa ti ha convinta a continuare?
«Direi lamodalità creativa e partecipativa di costruire lo spettacolo, lacomplicitàche si creanelgruppo, ilmettersi in gioco davanti al pubblico. Tutto questo ha fatto sì che lentamente la mia autostima crescesse e acquistassi più fiducia in me stessa».
Come è stato andare in scena, e cosa ha comportato?
«La prima volta, molto stress e ansia da prestazione. Nelle rappresentazioni successive ho invece provato piacere nel presentare quanto creato sotto la guida attenta ed empatica del nostro regista. La paura rimane, ma la forza del gruppo ti sostiene e la gioia di condividere il successo è indescrivibile». Lo consiglieresti ad altri? «Certo, a chi ha voglia di mettersi ingioco, a chihavogliadi fareparte di un gruppo composto da persone moltodiversetra loroper ilvissuto, l’età, laprovenienza socioculturale. Si creano anche forti legamidi amicizia e sostegno».
Perché il teatro e non altro? «Inizialmente per “inerzia”, ma con il tempohoscopertolapossibilità di esprimermi corporalmente e verbalmente con creatività e partecipazione attiva. Dopo tanti anni trovo ancora quest’attività molto stimolante».