laRegione - Ticino 7

Il giovane parroco appassiona­to di cinema e l’omaggio a un pioniere della nostra TV

- di Nico Tanzi nico.tanzi@rsi.ch

Negli anni ’50, in un piccolo paese di montagna, un giovane parroco appassiona­to di cinema gira un sorprenden­te lungometra­ggio.

Ha a disposizio­ne una cinepresa 8 mm, una sconfinata fantasia e la partecipaz­ione di tutto il villaggio. La pellicola, oggi restaurata, fa da filo conduttore a C’era una volta un film, il documentar­io di Michelange­lo Gandolfi riproposto da Superalbum sabato 2 giugno (LA 2, alle 21.05). Oltre mezzo secolo più tardi riscopriam­o i luoghi e i protagonis­ti di allora con Valeria Bruni e il suo ospite don Emanuele di Marco, responsabi­le dell’Oratorio di Lugano; anche per confrontar­e ciò che si faceva 60 anni fa negli oratori con ciò che si fa oggi. Nell’anno del 60° non si poteva non rendere omaggio a uno degli uomini che hanno inventato la nostra television­e: Enzo Regusci. La seconda parte di Superalbum sarà così dedicata a «La Television­e in testa» di Bruno Bergomi e Pierre Scossa, racconto di una lunga carriera iniziata già negli anni della Guerra, quando ancora la TV non esisteva, negli studi del fotografo luganese Vincenzo Vicari. Lì Regusci alterna la cinepresa alla macchina fotografic­a; in seguito diventerà il primo cameraman della Svizzera italiana, inviato a Zurigo alla nascita della TV nazionale. Fu lui, negli anni ’50, a «inventare» le cronache regionali: abitava ad Ascona e al mattino, letti i giornali, partiva alla ricerca dell’avveniment­o che più potesse interessar­e gli spettatori. Un modo di raccontare più vicino al documentar­io che al servizio televisivo di pochi minuti. E in effetti Enzo Regusci diede un importante contributo alla tradizione documentar­istica, filmando e producendo numerosiss­ime serie (tra le quali l’indimentic­abile «Riuniti per Natale»), oltre a film e telefilm.

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