Il giovane parroco appassionato di cinema e l’omaggio a un pioniere della nostra TV
Negli anni ’50, in un piccolo paese di montagna, un giovane parroco appassionato di cinema gira un sorprendente lungometraggio.
Ha a disposizione una cinepresa 8 mm, una sconfinata fantasia e la partecipazione di tutto il villaggio. La pellicola, oggi restaurata, fa da filo conduttore a C’era una volta un film, il documentario di Michelangelo Gandolfi riproposto da Superalbum sabato 2 giugno (LA 2, alle 21.05). Oltre mezzo secolo più tardi riscopriamo i luoghi e i protagonisti di allora con Valeria Bruni e il suo ospite don Emanuele di Marco, responsabile dell’Oratorio di Lugano; anche per confrontare ciò che si faceva 60 anni fa negli oratori con ciò che si fa oggi. Nell’anno del 60° non si poteva non rendere omaggio a uno degli uomini che hanno inventato la nostra televisione: Enzo Regusci. La seconda parte di Superalbum sarà così dedicata a «La Televisione in testa» di Bruno Bergomi e Pierre Scossa, racconto di una lunga carriera iniziata già negli anni della Guerra, quando ancora la TV non esisteva, negli studi del fotografo luganese Vincenzo Vicari. Lì Regusci alterna la cinepresa alla macchina fotografica; in seguito diventerà il primo cameraman della Svizzera italiana, inviato a Zurigo alla nascita della TV nazionale. Fu lui, negli anni ’50, a «inventare» le cronache regionali: abitava ad Ascona e al mattino, letti i giornali, partiva alla ricerca dell’avvenimento che più potesse interessare gli spettatori. Un modo di raccontare più vicino al documentario che al servizio televisivo di pochi minuti. E in effetti Enzo Regusci diede un importante contributo alla tradizione documentaristica, filmando e producendo numerosissime serie (tra le quali l’indimenticabile «Riuniti per Natale»), oltre a film e telefilm.