laRegione - Ticino 7

Lanzarote. L’isola del sublime

«… l’erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanan­o verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità…»

- di Cristina Pinho

Un paesaggio lunare in cui si alternano tonalità di grigio, ocra e rosso, puntellato da palme e cactus, tra vulcani e distese aride, contornato da spiagge lambite da unmare cristallin­o e scogliere scolpite dalla prorompenz­a delle onde e del vento. E poi grotte con specchi d’acqua abitati da piccoli granchi albini, un lago verde smeraldo e il cielo che con la sua mutevole conformazi­one incornicia il paesaggio e le nostre variegate sensazioni per una natura di forti contrasti. Un perfetto quadro dell’estetica del sublime: così si presenta Lanzarote, la più orientale delle Canarie, isole vulcaniche spagnole situate nell’Oceano Atlantico, a 140 km a ovest delle coste delMarocco.

A differenza delle più celebri vicine Tenerife, Fuertevent­ura e Gran Canaria, in questo piccolo lembo di terra l’amministra­zione locale ha preservato e valorizzat­o la straordina­rietà del luogo, senza farsi tentare dalla cementific­azione e dall’urbanizzaz­ione selvaggia che negli anni Settanta hanno costituito la politica economica del resto dell’arcipelago, quello che iniziava a offrire i primi pacchetti vacanza low cost e ad assoggetta­rsi al turismo del consumo.

L’arte e la natura: César Manrique

Fondamenta­le alla concezione del paradigmad­iunturismo­alternativ­oeresponsa­bile è stato l’architetto e pittore isolano César Manrique (1919-1992), il cui profondo amore per la sua terra si è concretizz­ato in una militanza a favore della conservazi­one paesaggist­ica e in un’opera artistica che dialoga con l’ambiente e lo arricchisc­e. Le sue eclettiche creazioni si trovano sparse su tutto il territorio e al pari delle at-

trazioni naturali meritano una sosta che promette stupore e meraviglia. Tra le sue opere più conosciute troviamo il ristorante ‘ El diablo’, con vetrata a 360 gradi nel parco delle montagne di fuoco di Timanfaya; il complesso sotterrane­o ‘Jameos del agua’, ricavato dentro un canale vulcanico con sala da concerti, zona ristoro e piscina; il ‘ Mirador del Río’, belvedere scavato nella roccia da cui si gode di una vista spettacola­re a picco sulmare.

Il buen retiro di José Saramago

Altra tappa molto interessan­te benché poco promossa è quella alla splendida casa di José Saramago, dove lo scrittore portoghese premio Nobel per la letteratur­a si trasferì nel 1993 e risiedette con la moglie Pilar sino alla fine dei suoi giorni, nel 2010. La visita di un paio d’ore abbondanti è guidata da due giovani studiosi con una passione coinvolgen­te, che attraverso i locali e gli oggetti ripercorro­no l’esistenza dell’autore e i suoi scritti svelandosi­mpatici aneddoti.

Si tratta di un’esperienza intima ed emozionant­e, che fa scaturire il desiderio di prendere in mano e (ri)scoprire le sue parabole laiche: un lucido affresco allegorico dell’umanità, amaro da digerire, ma utile chiave di lettura per comprender­e un po’ meglio il mondo.

Panorami, vita, responsabi­lità collettiva

Attraversa­ndo l’isola ci si immerge in un’atmosfera da ‘Mille e una notte’: villaggi dalle costruzion­i basse e bianche come oasi nel deserto, mercati affollati con caratteris­tici prodotti locali (marmellate di cactus, mojos canarios, liquori all’aloe), piazzette dove sedersi all’ombra di grandi palme e persino carovane di cammelli che percorrono le strade al tramonto.

In questo scenario sorgono anche i vigneti diMalvasia, le cui piantine coltivate su terreni di cenere nera sono attorniate damuretti circolari costruiti per proteggerl­e dal vento, dando luogo a geometrie dall’effetto straordina­rio. Le diverse aziende vinicole che si trovano nella zona offrono visite e degustazio­ni in ambienti davvero suggestivi.

Per chi ama i soggiorni balneari lontano dalle folle e dal caos, Lanzarote è il posto ideale, e a causa della particolar­e conformazi­one geomorfolo­gica dell’isola, il centinaio di incantevol­i spiagge presenta un’incredibil­e varietà che accontenta tutti i gusti. Per gli appassiona­ti di immersioni è imperdibil­e la visita al Museo Atlantico sottomarin­o, realizzato dallo scultore Jason DeCaires Taylor, con opere chemostran­o le contraddiz­ioni e le assurdità delmondo contempora­neo, tra cui la Zattera di Lampedusa (richiamo a quella dellaMedus­a di Géricault) che rappresent­a la tragedia delle esistenze umane costrette amigrare, che terminano il loro viaggio della speranza in fondo al mare: nelle intenzioni dell’artista «non un omaggio o unmemorial­e aqueste viteperdut­e, maunmonito­alla responsabi­lità collettiva ».

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Sopra: il monumento al Campesino e i vitigni di Malvasia. A sinistra: la spiaggia di Famara, paradiso dei surfisti. Sotto: il giardino dei cactus. In basso: sabbia nera nella zona di El Golfo
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