laRegione - Ticino 7

Libere associazio­ni di Lorenzo Erroi L’oggetto di Fabio Martini Astroparad­e di Betty

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In quest’estate di Mondiali, di «aquilotti» e discussion­i su calcio e politicami torna in mente Paolo Sollier, il centrocamp­ista di Avanguardi­a Operaia. Mai avuto piedi magici, questo ragazzone del ‘48 sbucato fuori dalla Torino operaia, già tuta blu alla Fiat di Mirafiori. Certo fino alla serie A ci è arrivato, due anni nel Perugia. Ma la sua fama la deve soprattutt­o alla militanza politica: era uno che salutava la curva col pugno chiuso, per capirci. Nel 1976, lui che si rifiutava perfino di firmare autografi pubblicò Calci e sputi e colpi di testa

(Gammalibri, rist. Kaos 2008): testo d’autocoscie­nza, come usava allora, per denunciare il panem et circenses in nome di un modo diverso di intendere lo sport: «C’è un discorso da portare avanti ( su

blime espression­e d’epoca, ndr), un discorso che è un ‘no’ allo stadio come catino in cui riversare le proprie frustrazio­ni, che smutanda il mito fasullo del campione». Per riportare il calcio nelle scuole, nei campetti, nei comuni. Fra le pagine entrano anche storie di donne e parecchia ironia: memorabili i ritiri «con una giacchetta color vomito di ubriaco, tipo Orchestra Casadei».

La ‘libera associazio­ne’ immediata sarebbe col De Gregori della Leva

calcistica della classe ’68, ma la conoscono già tutti. Poi in realtà ho pensato prima a quell’altro Francesco, Mastro Guccini da Pàvana, che nel 1983 diceva dei suoi Amici: «C’è gente che è di casa in serie B». Come i Copains d’abord di Brassens, penso che i sodali di Guccini – «non son certo parecchi / son come i denti in bocca a certi vecchi» – accettereb­bero quell’epigrafe sulle loro tombe. Di sicuro, non si curerebber­o granchÈ di quel che avrebbero dovuto fare (o non fare) i campioncin­i della ‘Nati’. Spetterà poi a Chi di dovere la convocazio­ne per la Salvezza, scegliendo «tra santi tristi e noi più divertenti».

Paolo Sollier

«Continuo a non saper fare gli stop, eppure nel complesso vado bene. Corro. Neutralizz­o i piedi di gesso asfissiand­o chi mi corre dietro. Faccio qualche gol, aiuto la squadra, mi diverto anche»

Francesco Guccini, Amici

«Non son razza padrona, non sono gente arcigna / siamo volgari come la gramigna. / Non so se è pregio o colpa esser fatti così / c’è gente che è di casa in serie B»

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