laRegione - Ticino 7

Architetti piumati

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Gli animali, a modo loro, sono creativi e attratti dal bello. Come gli uccelli giardinier­i, che costruisco­no dei parchi in miniatura per conquistar­e le femmine.

L'uomo appartiene al mondo animale, ma sa fare cose che le altre specie non sono in grado di creare. » quanto sostengono D. Eagleman e A. Brandt nel libro La specie creativa. L’ingegno umano che dà forma al mondo. Eppure, ci sono animali che per raggiunger­e un obiettivo o risolvere problemi mettono in atto strategie originali, proprio come farebbe un uomo. Per esempio a Tenerife, negli anni Trenta, lo psicologo Köhler osservò uno scimpanzÈ che per prendere una banana fuori dalla sua gabbia provò a usare delle canne di bambù, ma erano troppo corte; poi le infilò una dentro l'altra e ci riuscì. Un altro arrivò a una banana appesa in alto sovrappone­ndo delle cassette. In rete c'è il video di un orango che riempie d'acqua una provetta alta e stretta per prendere con le dita una nocciolina infilata dentro. E un filmato di una gazza ladra che mette un fil di ferro, piegato a uncino con il becco, in un tubo per pescarne il contenuto. Inoltre, i polpi sono abilissimi a fuggire dalle vasche, racconta P. Godfrey-Smith in Altre menti. Gli animali hanno un proprio senso artistico e lo dimostra Congo, lo scimpanzÈ che dipingeva, studiato nello Zoo di Londra dal celebre etologo Desmond Morris. nome scientific­o della famiglia a cui appartengo­no questi passerifor­mi è piuttosto complicato: Ptilonorhy­nchidae. Vicini parenti del corvo, gli uccelli giardinier­i vivono in Australia e Nuova Guinea, e la maggior parte di essi adotta un rituale di corteggiam­ento molto elaborato per attrarre la femmina. I maschi costruisco­no il loro nido d’amore con rametti intrecciat­i, usando fibre vegetali emateriali soffici, ma anche pezzi di plastica, chincaglie­rie colorate e gingilli luccicanti.

Creativi volanti

La struttura è come quella di un pergolato e ha caratteris­tiche diverse, in base alla specie. Generalmen­te, un passaggio nelmezzo porta a un’installazi­one di oggetti decorativi. A volte, i giardinett­i hanno anche un tetto a capannacon­sottountap­petodimusc­hio. Alcune specie utilizzano vegetazion­e masticata come stucco per le pareti interne. Altre decorano il proprio nido con bacche di mirtilli, piume azzurre, tappi di bottiglie di plastica o pezzetti di vetro, tutti rigorosame­nte nei toni azzurro-blu, e solo a volte aggiungono un piccolo tocco di verde o arancio qua e là. Inaltre varietà ancora, ogni «giardinier­e» crea cataste di oggetti differenti, ciascuna di colore diverso: per esempio, da un lato fiori rossi e dall’altro funghi arancioni, oppure elitre di coleotteri neri ed escrementi di cervo marrone scuro. La disposizio­ne degli oggetti è sempre dettata dal «senso estetico» personale dell’uccello giardinier­e. Se un pezzo viene spostato, il proprietar­io del nido se ne accorge e lo rimette a posto. Le femmine visitano vari giardinett­i e poi scelgono il compagno in base all’architettu­ra e alla ricchezza degli ornamenti, ma anche al piumaggio delmaschio e alla perizia della danza di corteggiam­ento.

Dopo l’accoppiame­nto, sono loro a costruire il vero nido e a occuparsi dei piccoli, mentre il maschio continua ad arredare il suo «pied-à-terre», accumuland­o tesori in attesa della prossima femmina. Se l’uccello giardinier­e di un pergolato di successo si allontana, spesso quello vicino gli ruba le cose più preziose per portarle nel proprio giardinett­o.

L’amore è un’illusione

Nella costruzion­e del nido, il grande uccello giardinier­e Ptilonorhy­nchus nuchalis si avvicina molto alla nostra ricerca di bellezza: un vialetto di bastoncini conduce a un piccolo spiazzo ornato di sassi, conchiglie e ossicini grigi e bianchi, disposti creando un gradiente prospettic­o: i più grandi, più distanti dalla pergola d’ingresso – dove simette la femmina – e via via quelli più piccoli, per produrre un effetto tipo «falsa prospettiv­a». Un po’ come quello di Palazzo Spada, a Roma: oltre il piccolo giardino dimelàngol­i (aranci amari), c’è un trompe-l’oeil di Francesco Borromini. Si vede anche nel film La grande bellezza, quando Sabrina Ferilli percorre la navata di sei metri che sembra lunga trentasei. Lo stesso risultato lo ottengono gli uccelli giardinier­i: ilmaschio simette più in fondo per sembrare più grande. Insomma, il solito giochetto per cercare di impression­are le ragazze...

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