#instacomics
I socialfumetti
Iragazzi sono sempre attaccati al telefono, non leggono neanche più i fumetti! Frase fatta che potrebbe esprimere l’opinione di molti riguardo al rapporto tra carta stampata e social media, e che non mi sento di smentire del tutto. È indubbio che i socialmedia hanno cambiato il nostro rapporto con la carta stampata e hanno anche ridotto il nostro tempo di attenzione. Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. E se i ragazzi sul telefono leggessero i fumetti?
#fotoedisegni
Si tende a creare un confine con tanto di filo spinato tra libri e social media. In realtà le cose non sono così chiare. Un esempio evidente di flirt tra il cartaceo e il digitale è quello dei fumetti: in particolare strisce e vignette. Questa forma artistica, senza trascurare la carta dei giornali e degli albi, si è ritagliata un suo spazio anche nel digitale. In questo spazio, Instagram sembra fare la parte del leone. Niente di sorprendente: questo social ha un’interfaccia pensata per concentrarsi su foto e disegni. Oltre a mettere l’immagine al centro, cosa utile per un disegnatore, le dimensioni di un post Instagram ricordano quelle di una vignetta di un albo e, a partire dal 2017, è possibile swipare (fare scorrere in orizzontale) una serie di foto. Tutto questo fa sì che la percezione di un fumetto su Instragramsiamolto simile a quella di un fumetto stampato.
Le potenzialità di questo nuovo media non sembrano essere sfuggite a molti. Fumettisti affermati come Zerocalcare postano le loro strisce su Instagram, così come lapietramiliaredella vignetta: il NewYorker. Anche la rete televisiva culturaleArté (@ artefr) hadatoampio spazio, sul suo profilo, al fumetto. Questa rete ha creato una versione della Traviata e un feuilleton (@ été_ bd), entrambi a fumetti ed entrambi pensati per Instagram. I progetti come quelli di Arté e il loro successo (il feuilleton è alla terza stagione) dimostrano che il fumettoha trovatounanuovacasa, e di questo non possiamo che essere felici. I social media permettono un accesso relativamente libero e democratico alla cultura. Per fare un esempio: se non avessi Instagram avrei difficilmente accesso alle vignette cartacee del New Yorker oppure di Joan Cornellà dal Ticino.
Ma forse la cosa più interessante di Instagram, edei socialmedia ingenerale, è che possono lanciare autori emergenti. Si potrebbe pensare a questomezzo come a un nuovo modo di auto-pubblicazione. Come le fanzine stampate di nascosto in ufficio, Instagram sembra capace di aggirare il mercato editoriale. Attraverso Instagram è possibile condividere il proprio lavoro e farsi conoscere senza alcun editore. Tra i fumettisti citati qui a fianco Labadessa, Instasio, Fumettibrutti eMaicolmirco si sono fatti conoscere proprio grazie ai social e ai fumetti digitali. Questo tipo di fumetto, sempre più comune, prende il nome di webcomics.
#comunicare
I socialmediahannoancheilvantaggio di permettere agli autori di comunicare con il proprio pubblico. Il fumettista Simone Chiolerio (@chiole_ comics) mi