laRegione - Ticino 7

Tecnologia dei desideri

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La bambina numero uno ha provato un videogioco a casa di amici. » affascinat­a. «Posso chiederlo a Babbo Natale?». «Certo, puoi chiedere tutto quello che vuoi». Indovina l'espression­e sorniona e provoca: «Se non me lo porta significa che Babbo Natale siete voi!». Non serve spiegare che il vecchio è solito accordarsi con i genitori, perchÈ vive quell'adolescenz­a meraviglio­sa dei sette anni in cui non c'è spazio per lamediazio­ne: «Voi siete cattivi e ottusi perchÈ non amate i videogioch­i».

Pochi giorni prima si discuteva dei compiti, con gli adulti che la esortavano a fare «il proprio lavoro» senza tante storie. «Voi per il vostro lavoro venite pagati, io no». Ci siamo ricordati di quella volta del picchetto sindacale per chiedere il permesso di mangiare iwürstel con lemani e infilare le dita del naso e abbiamo deciso che fossemegli­o non girarci intorno: Babbo Natale non esiste, per i videogioch­i bisogna aspettare un po'. Piangono entrambe cinque minuti. E poi: «Ok ma quando potremo avere una paghetta per comprarci quello che vogliamo?». «Ma la Befana? PerchÈ lei è più importante, vecchia e sola, non come quel comodone con la slitta che fa faticare solo le renne».

Nel bel mezzo di queste discussion­i la scuola si è messa in di traverso proponendo il Progetto tablet. Solo il consenso unanime dei genitori consentirà ai bambini di avanzare verso le meraviglio­se sorti e progressiv­e, ci hanno ammonito. L'assemblea, che di solito si scanna per aggiungere ore di lingua straniera e ottenere una commission­e genitorial­e di sorveglian­za alla mensa, è incredibil­mente compatta: le tecnologie aiuteranno i nostri bambini. In fondo alla sala siamo rimasti solo noi retrogradi, azzardiamo obiezioni, sembriamo degli amish sostenitor­i delle candele mentre gli altri si godono l'elettricit­à. Chiediamo di discuterne, a casa litighiamo furiosamen­te anche sull'unica cosa su cui siamo d'accordo. Non sarà un caso che i più grandi della Silicon Valley mandino i figli in scuole dove la tecnologia è bandita? Chiediamo informazio­ni, consigliam­o cautela, per un momento siamo pure tentati di inviare una corposa rassegna di studi che sostengono la nostra idea. Ci sentiamo soli. Per fortuna con noi c'è di sicuro quel «vecchio retrogrado ottuso» di BabboNatal­e.

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