Libere associazioni di Giancarlo Fornasier L’oggetto di Fabio Martini Astroparade di Betty
Il sole, il mare, la spiaggia, gli odori intensi della natura si associano alla gioia, alla spensieratezza, ai piaceri della vita. Non è così per Albert Camus nella raccolta Nozze, quattro meditazioni dove gli elementi diventano luoghi dell'anima più profonda. L'opera vide la luce alla fine degli anni Trenta grazie a Edmond Charlot, editore dal grande fiuto (si veda la scoperta di autori come Jules Roy ed Emmanuel Roblès), ma la stesura iniziò già nella metà di quel decennio; quando il capolavoro Lo straniero (1942) era ancora lontano ma la tubercolosi, contratta in giovane età, ne stava già minando il fisico. Forse per questo, di fronte alla bellezza del paesaggio, l'autore francese è portato a una fruizione immediata, lontana da riflessione e astrazioni: «Andiamo incontro all'amore e al desiderio.
Non cerchiamo insegnamenti, nÈ l'amara filosofia che si cerca nella grandezza. All'infuori del sole, dei baci e dei profumi selvaggi, tutto ci sembra futile».
Sì, una vita «più leggera» non fa male a nessuno.
Ne è (in)cosciente Winnie Puh (o the-Pooh), l'orsetto amante del miele e anima purissima. «Le cose che mi rendono diverso sono le cose che mi rendono ciò che sono», ribatte a chi lo accusa di essere uno sprovveduto. E quando il maialino Pimpi, compagno di avventure nel Bosco dei Cento Acri, gli chiede: «Come si scrive la parola amore?». Winnie risponde senza esitare: «Non si scrive, lo si sente». Un po' come il sole, un po' come il mare.