SETTE BRANI DA RIASCOLTARE Domenica In
Benvenuto della Rettore (1980). Con l'artista nuda, in una vasca ricolma di polistirolo, il brano era pronto per essere sigla del programma domenicale Rai per grandi e piccini.
Poi, il direttore di produzione lesse il testo e...
2. La Cosa
Big Thing dei Duran Duran (1988). I complottisti inglesi videro nel titolo l'equivalente di quanto i complottisti italiani vedono in Grande, grande, grande. Ma per Simon Le Bon, la «grande cosa» è sempre stata riferita al successo.
3. Standard gay
Big Dipper di Elton John (1978). Letteralmente «L'Orsa Maggiore», ma anche «Il grande mestolo». Citando l'intimità sessuale dello standard jazz Makin’ Whoopee, Sir Elton affida i cori del suo inno gay alla squadra delWatford.
4. Pollice verde
L’aiuola di Gianluca Grignani (2002). Tra il giardinaggio e la depilazione, «Ti raserò l'aiuola, quando ritorni da scuola» è – sono parole sue – «l'anima naïf» del cantautore lombardo (un'anima che Ruggero dei Timidi, a confronto, è PrÈvert).
5. Generosità
A chi la do stasera di Nadia Cassini (1982). Cantata da soubrette nota, più che per il canto, per il suo «lato B» (qui non nell'accezione discografica), oggetto del «a chi la do?» è «la mia felicità» (sempre a pensare male voi, eh?).
6. Auto-molleggiato
Una carezza in un pugno di Adriano Celentano (1968). In nome del complottismo, si interpretino come si crede il titolo della canzone e il verso «Così tu non sarai lontano quando brillerai nella mia mano».
7. Dita
Fingers di Pink (2006). «Ho bisogno di più di quello che tu puoi darmi». Lui la ignora, lei corre ai ripari (praticamente, la versione statunitense di Ho fatto l’amore con me, brano del 1980 di Amanda Lear).