Metti una domenica
Piove che Dio la manda in questa domenica mattina, in Ticino.
E fa pure freddo. Roba da starsene a casa, a dormire. Visto che di passeggiate sotto la pioggia nessuno vuole sentir parlare – e per evitare che i ragazzi si inchiodino davanti agli schermi per tutto il pomeriggio – scatta l'uscita-cinema-in-famiglia. Già verso le 11 siamo tutti in macchina. In verità, le montagne sono imbiancate e a casa le stagionali – acquistate in promozione, «almeno si risparmia qualcosa» – sono arrivate da tempo; per l'apertura degli impianti sciistici è però ancora troppo presto. Vabbè. Il programma prevede: pranzo leggero per 4 persone e grande schermo, che nell'era di Netflix rappresenta un evento quasi esotico, soprattutto se non vivi nei grandi centri. Come si sa, pizze assortite per quattro, beveraggi (sempre che una brocca d'acqua del rubinetto per i minori te la portino senzamugugni e sguardi sconcertati), caffè, piccolo dessert e siamo ben oltre i 120 franchi. A panza piena il cinema o te lo godi o ti addormenti. Nel caso dell'ultimo Re Leone il riposino non è consentito, anche perché quando vedi una iena che filosofeggia sul senso della vita mica è facile capire se il merito vada: a) agli effetti speciali della produzione disneyana; b) a quelli «secondari» dei funghi sulla pizza cotta nel forno a legna. Comunque, prima di sederti sulle mini-poltrone della «sala 2» ancora annaffiata di cibarie altrui, sborsi altri 70 franchi ( popcorn inclusi). Quando esci sono ormai le cinque. Piove sempre. «Settimana prossima che si fa? Piscina?», chiede Giacomino. Mmh, magari accendiamo il camino, dai...