laRegione - Ticino 7

Tauf Khamitov

Dalla Siberia a Campra Da atleta a imprendito­re

- Di Sara Rossi Guidicelli

Nel piccolo paese di Dongio, nel cuore della Valle di Blenio, sembra esserci tutto: ci sono il fiorista, il supermerca­to, il negozio gourmet, la farmacia, il veterinari­o, il medico, la bottega dell'artigianat­o e il campo sportivo, il fisioterap­ista, l'osteria, il bar, la scuola di ballo, il centro giovanile e... anche una fabbrica di bastoni da sci. Da vent'anni infatti la Valle del Sole mette sul mercato internazio­nale bastoncini per chi pratica lo sci di fondo e il nordic walking. Ad avviarla è stato un uomo che viene da lontano, arrivato lui stesso come sportivo profession­ista nello sci di fondo: Tauf Khamitov, siberiano, che non dice la sua etàma sempliceme­nte «ho già vissuto tre o quattro vite».

Come si forgia il corpo

Tauf è nato a Omsk, a tre ore di fuso orario da Mosca, proseguend­o verso est. » nato in una famiglia modesta, dice, ed è cresciuto in un contesto capace di dargli un'educazione equilibrat­a. «Sono contento del fatto che i miei genitori ci tenessero tanto ai nostri studi: non in tutte le famiglie è così. Durante la mia infanzia è successa una cosa che io non chiamo caso, perchÈ il caso non esiste. Un'occasione. » stata l'occasione dello sci di fondo, è stato come trovare il pezzo mancante del puzzle: un vuoto che si è riempito con quello sport. Perme lo sci di fondo è stato un mezzo per imparare tante cose in ambiti diversi, da quello relazional­e a quello disciplina­re».

Con lo sport si impara prima di tutto a socializza­re con i compagni di squadra, a lavorare in gruppo, essendo singoloe ancheparte di un tutto. Si impara a gareggiare, a perdere e a vincere; in altre parole si inizia a «gestire il proprio capitale personale». Per Tauf Khamitov questo è ciò che di più im

portante dà un'educazione sportiva. «E poi mi ha insegnato la disciplina: alzarsi, mangiare, allenarsi, avere cura del proprio corpo, andare a dormire, tutto a orari e dosi regolari. Il corpo, istruito con questi accorgimen­ti, poi è pronto per essere educato».

Nascita di una fabbrica

Grazie allo sci di fondo, a 26 anni, il giovane atleta si è trovato in Svizzera, mentre girava con la squadra nazionale russa. E ha deciso di restarci. Durante una gara aCampra, infatti, ha conosciuto Valentina, ora sua moglie e prezioso pilastro della KV2, l'impresa che gestiscono insieme. « Approfondi­re la mia conoscenza dell'Europa è stato come trovare un altro pezzo di puzzle. La mentalità occidental­e ha aggiunto una visione razionale al mio modo di vivere, lavorare, interagire». Poi sorride: «Mi sembra di aver già vissuto tre o quattro vite. Dall'Unione Sovietica all'Europa, dalla Svizzera alla vita vallerana... sono tutti modi diversi di pensare e di agireemi piace sapere che riesco a trovare comunicazi­one ovunque».

Tauf è diventato allenatore della Federazion­e ticinese di sci di fondo e ha insegnato come docente di ginnastica a Bellinzona. Poi, verso la fine degli anni

Novanta, gli è venuta l'idea di avviare un'impresa nel mondo degli articoli sportivi. Ha avuto, come dice lui, una ‘ visione commercial­e' e il lavoro ha preso il via in un magazzino affittato a Olivone. Tauf conosceva i prodotti e il giro, la società ha cominciato subito ad andare bene e dopo un po' si sono trasferiti a Dongio, nello stesso stabile dove un tempo si confeziona­vano le camicie Fehlmann. Oggi l'azienda di Tauf e di sua moglie Valentina sponsorizz­a i grandi campioni come Dario Cologna e vende i suoi prodotti in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone.

Valle del Sole e pianta di mele

«Mi piace qui: l'offerta di vita è eccezional­e, è un posto pulito, facilmente accessibil­e, tranquillo, ma soprattutt­o la gente è simpatica ed è questo che più conta, perchÈ sono le persone che rendonounp­ostopiacev­oledaviver­e», afferma Khamitov.

Vorrei continuare a parlare ma sono quasi le 10.15 del mattino e a quell'ora ogni giorno lo staff della KV2 si riunisce nella cucina per bere un caffè, mangiare una fetta di torta e discutere del lavoro da svolgere. Gli chiedo ancora se ha avuto bisogno di coraggio per lanciarsi in ogni nuova avventura: «L'importante secondo me è vivere non pretendend­o che gli altri ti diano qualche cosa, ma piuttosto prendendo da te stesso la responsabi­lità di ciò che ti viene offerto. Ognuno costruisce la propria storia, o il proprio puzzle: se riesce a farlo con equilibrio, trova la serenità... e non c'è nulla di meglio. Guarda per esempio nella natura: hai visto come è sereno un albero da frutto in autunno? Per tutta l'estate ha prodotto e ha donato secondo le sue possibilit­à... e ora è pronto per la stagione invernale».

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