laRegione - Ticino 7

PRESTO IN LIBRERIA

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Quando Malù mi ha detto che voleva andare in Iran non ero molto sorpreso, ci conosciamo da tanti anni e so che è capace

di fare cose quasi impossibil­i, come attraversa­re l’Iran nel mese di luglio in bicicletta… Io non amo il caldo e solo l’idea

mi spaventa. Viaggiare da soli è una forma di preghiera e se lo si fa a piedi (per

me andare in bici è lo stesso) diventa meditazion­e. Sei tu davanti all’universo, i tuoi incontri sono puri, sono momenti di vera scoperta ed è così che il viaggio dovrebbe

essere. Incontrare gli umili e vivere con loro, respirare con loro, condivider­e la stessa aria e fare un pezzo di strada insieme, conoscendo­li in modo fraterno. Oggi viaggiamo tantoma non vediamo niente, da un albergo a un altro, da una spiaggia a un’altra incontrand­o le stesse persone che avevamo incontrato nel viaggio precedente. «Cosa mi consigli?» mi chiese Malù al bar nel nostro primo incontro.

«Vai tranquillo, fratello», gli risposi.

«Gli iraniani sono molto ospitali, sono curiosi e spesso molto generosi, forse a volte anche troppo. Ma da quello che sento e leggo sono un po’ preoccupat­o... secondo te posso indossare i pantaloni corti

da ciclista?» mi chiese ancora.

«Mah, perché no? Sono sicuro che se c’è un problema qualcuno te lo dirà», risposi di nuovo. «Bene, allora sono tranquillo», mi disse Malù. Conoscendo­lo dentro di me pensai, «Malù ti vorranno sempre bene tutti,

la tua grande umanità ti farà strada e ti farà rispettare e benedire ovunque» (...).

Testo estratto dalla prefazione di Reza Khatir, noto fotografo locarnese di origini iraniane, al volume Un filo d'Iran di Malù Cortesi (SalvioniEd­izioni). Il libro, riccamente illustrato, sarà presentato il prossimo

11 dicembre (ore 20.15) al Convento delle Agostinian­e di Monte Carasso.

Per ordinarlo: tel. 091 821 11 11; libri@salvioni.ch

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