laRegione - Ticino 7

In lode del cesto natalizio

- Di Laura (Instagram: @la_ficcanaso)

S estate leggendo queste righe siete agli ultimi, pericolosi­ssimi passi prima della fine di quel periodo tremendo costellato di «e se non ci rivediamo più tanti auguri», «dai, almeno un aperitivo prima di Natale» e gli effettivi aperitivi o cene prima di Natale.

Alcuni di noi hanno iniziato nell’ultima decina di novembre, perchÈ ormai il trend è prendere ben bene la rincorsa per l’ingrasso, cominciand­o a rimpinzars­i come tacchini ben prima del Black Friday. Altri lavorano per società che hanno deciso di spostare i festeggiam­enti a gennaio quando – testuale – «saremo tutti più tranquilli». Strategia interessan­te ma anche pericolosa: siamo sicuri che non serva solo a prolungare lo strazio? A gennaio l’ardua sentenza.

Se i festeggiam­enti ufficiali vengono rimandati, ci siamo detti, resterà più tempo per scartare i famosi doni di rappresent­anza. Il periodo, terrifican­diciamo te per spedizioni­eri e fattorini, è attraversa­to dalla trepidazio­ne di chi siede alla scrivania e scruta il collega di rientro dalla portineria. «Pacco per…» proclama mentre gli altri lo guardano speranzosi. A quel punto il collega inizia a gongolare, pregustand­o leccornie o prelibatez­ze.

PerchÈ – si sa – il cesto natalizio alimentare è tanto banale quanto ben accetto. «Senti che buono quel Parmigiano che ci ha regalato tizio a Natale» intorno a marzo, ricordando il momento in cui lo abbiamo estratto dalla finta paglia decorativa selezionan­dolo tra cioccolate esotiche, cipolle sott’olio e patè sconosciut­i.

Peccato che sempre più spesso il collega arrivi con passo leggero spedito. «Tizio ha piantato degli alberi per noi». «Tizia ha donato dei soldi a un villaggio di un paese povero». Per non parlare dello scabrosiss­imo tema «agendine e calendari», notoriamen­te sempre brutti e fuori misura ma indispensa­bili in tutte le scrivanie. «Risparmiam­o la carta – dicono i bigliettin­i di quest’anno – e facciamo a meno del calendario». Fino a un paio di anni fa toccava istituire la lotteria dei salumi ricevuti in regalo e all’improvviso ci ritroviamo con un pugno di semini e senza neppure un panettone da inzuppare nel latte al mattino. Il calendario ce lo compriamo autonomame­nte: per segnarci che l’anno prossimo il regalo solidale andrà rispedito al mittente.

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