Ford Focus ST Wagon
Obiettivo decisione
L’allestimento sportivo trasforma il carattere della nota giardinetta che al look più affilato combina assetto specifico e motore turbodiesel potenziato a 190 cavalli. A tutto vantaggio di una guida dal feeling dinamico sensibilmente maggiore, pur conservando tutta la praticità della carrozzeria familiare.
Veste sportiva, «mon amour». L’allestimento che più strizza l’occhio alla grinta non è certamente unico appannaggio delle marche votate alla virtù della guida di un certo impegno, restando anzi un valore aggiunto in special misura proprio tra le Case definite generaliste; è infatti il modo migliore non soltanto per valorizzare l’attrattiva di un modello, ma anche per mostrare le sue qualità intrinseche in presenza di maggior libertà tecnica e meccanica. Ma è altrettanto vero che l’appeal sportivo esercita, di suo, un fascino quasi intramontabile in un’ampia fascia di pubblico, persino trasversale alla tipologia del mezzo: gli stessi Suv e crossover, genere automobilistico in gran voga in questi anni, possono ampiamente annoverare ruote maggiorate, minigonne accentuate, assetti ribassati e look «frizzante», pur essendo essenzialmente mezzi dal baricentro più alto. Al di là del design più caratteristico, la sportività d’insieme porta con sÈ anche valori universali difficilmente non condivisibili: il dinamismo è sinonimo di maggior vitalità, mentre le prestazioni o semplicemente l’unione più diretta con il mezzo meccanico rappresentano modi per vivere con maggior intensità il proprio rapporto con la mobilità.
Migliori sensazioni alla guida
L’essenziale, di fondo, è che il «vestito» sportivo sia calzante alla dinamica di base del modello e che non sia eccessivo nei toni o nelle scelte meccaniche, pena una troppo elevata specializzazione; ma la ricetta bilanciata è in genere ben conosciuta dai costruttori, come nel caso della linea ST di Ford, che sulla Focus permette di accentuare con una certa intensità le qualità stradali del modello, anche in presenza della «sobria» carrozzeria station wagon e dell’altrettanto razionale motorizzazione turbodiesel. Il look vuole la sua parte e la Station Wagon adotta dettagli qualificanti senza eccessi: piacciono la mascherina frontale a nido d’ape e le grandi ruote da 19 pollici, il cui effetto è amplificato dall’assetto ribassato di 10 mm, mentre gli elementi di carrozzeria sono rivisti con moderazione.
Modello: Ford Focus ST 2.0 EcoBlue
Station Wagon
Motore: 4 cilindri turbodiesel, 190 cavalli e 400 Nm di coppia
Trasmissione: manuale a sei rapporti, trazione anteriore
Massa: 1'699 kg
Prestazioni: 0-100 km/h in 7,7 secondi
Velocità massima: 220 km/h
Consumo medio: 4,8 l/100 km (omologato)
Prezzo: 44'200 CHF
Ci piace perché… aggiunge dinamismo supplementare con un carattere piuttosto deciso, senza però rinunciare a praticità e ampia autonomia.
Ma è in special modo la guida a farsi ben più diretta, con le sospensioni che rispondono più secche ed immediate, «raccontando» al conducente molto più intensamente e con maggiori informazioni il contatto tra ruote e strada; complici anche la maggior impronta a terra delle ruote e lo sterzo più diretto. Una caratteristica che naturalmente toglie qualcosina al comfort puro, specie sulle asperità, ma che d’altro canto, tra le curve, apre le porte a maggior precisione e più sensibilità di guida, con l’aggiunta dei movimenti minimi di coricamento laterale e in frenata; anche guidando semplicemente in scioltezza, dal momento che non è necessario ricercare ritmi particolarmente decisi trattandosi essenzialmente di sensazioni e «feeling», prima ancora che di velocità o rapidità.
Lo stesso valido due litri turbodiesel sposa questa filosofia: rispetto ai 150 cavalli delle altre versioni, sulla ST regala 40 cavalli in più che si fanno sentire e apprezzare, ma senza perdere di vista la qualità di erogazione. La massima elasticità, sin dai regimi minimi, è infatti una qualità irrinunciabile a bordo di ogni automobile moderna; sulla Focus, nel caso specifico, c’è il piacere aggiunto di poter riprendere dal minimo così come di godere di un allungo ben superiore. E col piacere della cambiata manuale, gestualità che rimane pregevole quando lo strumento è adeguato: qui, la leva ha una corsa corta e gli innesti sono precisi e decisi; manca chiaramente il relax della trasmissione automatica, ma al volante si resta indubbiamente più attivi.