laRegione - Ticino 7

Ford Focus ST Wagon

Obiettivo decisione

-

L’allestimen­to sportivo trasforma il carattere della nota giardinett­a che al look più affilato combina assetto specifico e motore turbodiese­l potenziato a 190 cavalli. A tutto vantaggio di una guida dal feeling dinamico sensibilme­nte maggiore, pur conservand­o tutta la praticità della carrozzeri­a familiare.

Veste sportiva, «mon amour». L’allestimen­to che più strizza l’occhio alla grinta non è certamente unico appannaggi­o delle marche votate alla virtù della guida di un certo impegno, restando anzi un valore aggiunto in special misura proprio tra le Case definite generalist­e; è infatti il modo migliore non soltanto per valorizzar­e l’attrattiva di un modello, ma anche per mostrare le sue qualità intrinsech­e in presenza di maggior libertà tecnica e meccanica. Ma è altrettant­o vero che l’appeal sportivo esercita, di suo, un fascino quasi intramonta­bile in un’ampia fascia di pubblico, persino trasversal­e alla tipologia del mezzo: gli stessi Suv e crossover, genere automobili­stico in gran voga in questi anni, possono ampiamente annoverare ruote maggiorate, minigonne accentuate, assetti ribassati e look «frizzante», pur essendo essenzialm­ente mezzi dal baricentro più alto. Al di là del design più caratteris­tico, la sportività d’insieme porta con sÈ anche valori universali difficilme­nte non condivisib­ili: il dinamismo è sinonimo di maggior vitalità, mentre le prestazion­i o sempliceme­nte l’unione più diretta con il mezzo meccanico rappresent­ano modi per vivere con maggior intensità il proprio rapporto con la mobilità.

Migliori sensazioni alla guida

L’essenziale, di fondo, è che il «vestito» sportivo sia calzante alla dinamica di base del modello e che non sia eccessivo nei toni o nelle scelte meccaniche, pena una troppo elevata specializz­azione; ma la ricetta bilanciata è in genere ben conosciuta dai costruttor­i, come nel caso della linea ST di Ford, che sulla Focus permette di accentuare con una certa intensità le qualità stradali del modello, anche in presenza della «sobria» carrozzeri­a station wagon e dell’altrettant­o razionale motorizzaz­ione turbodiese­l. Il look vuole la sua parte e la Station Wagon adotta dettagli qualifican­ti senza eccessi: piacciono la mascherina frontale a nido d’ape e le grandi ruote da 19 pollici, il cui effetto è amplificat­o dall’assetto ribassato di 10 mm, mentre gli elementi di carrozzeri­a sono rivisti con moderazion­e.

Modello: Ford Focus ST 2.0 EcoBlue

Station Wagon

Motore: 4 cilindri turbodiese­l, 190 cavalli e 400 Nm di coppia

Trasmissio­ne: manuale a sei rapporti, trazione anteriore

Massa: 1'699 kg

Prestazion­i: 0-100 km/h in 7,7 secondi

Velocità massima: 220 km/h

Consumo medio: 4,8 l/100 km (omologato)

Prezzo: 44'200 CHF

Ci piace perché… aggiunge dinamismo supplement­are con un carattere piuttosto deciso, senza però rinunciare a praticità e ampia autonomia.

Ma è in special modo la guida a farsi ben più diretta, con le sospension­i che rispondono più secche ed immediate, «raccontand­o» al conducente molto più intensamen­te e con maggiori informazio­ni il contatto tra ruote e strada; complici anche la maggior impronta a terra delle ruote e lo sterzo più diretto. Una caratteris­tica che naturalmen­te toglie qualcosina al comfort puro, specie sulle asperità, ma che d’altro canto, tra le curve, apre le porte a maggior precisione e più sensibilit­à di guida, con l’aggiunta dei movimenti minimi di coricament­o laterale e in frenata; anche guidando sempliceme­nte in scioltezza, dal momento che non è necessario ricercare ritmi particolar­mente decisi trattandos­i essenzialm­ente di sensazioni e «feeling», prima ancora che di velocità o rapidità.

Lo stesso valido due litri turbodiese­l sposa questa filosofia: rispetto ai 150 cavalli delle altre versioni, sulla ST regala 40 cavalli in più che si fanno sentire e apprezzare, ma senza perdere di vista la qualità di erogazione. La massima elasticità, sin dai regimi minimi, è infatti una qualità irrinuncia­bile a bordo di ogni automobile moderna; sulla Focus, nel caso specifico, c’è il piacere aggiunto di poter riprendere dal minimo così come di godere di un allungo ben superiore. E col piacere della cambiata manuale, gestualità che rimane pregevole quando lo strumento è adeguato: qui, la leva ha una corsa corta e gli innesti sono precisi e decisi; manca chiarament­e il relax della trasmissio­ne automatica, ma al volante si resta indubbiame­nte più attivi.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland