laRegione - Ticino 7

E intanto un anno se ne va

Il bilancio di ciò che abbiamo (o volevamo) fare negli ultimi dodici mesi? PerchÈ no, e scoprire le parole chiave della propria quotidiani­tà.

- di Laura

Qual è il tuo brano preferito? Ritrova i brani che ti sono piaciuti di più nel tuo nuovo mix del 2019.

L’ultima notifica di Spotify è di pochi giorni fa. Queste cose tecnologic­he sono così, più insistenti e costanti di un fidanzato innamorato. Forse persino più affidabili. Non gli importa che tu abbia ignorato tutte le precedenti, neppure che abbia sbuffato di fronte a quei continui tentativi di descrivert­i e raccontart­i chi sei. Come è evidente, insomma, l’analogia con l’innamorato non corrispost­o (o quantomeno corrispost­o con la discontinu­ità tipica del vero amore) prosegue ed è perfettame­nte calzante.

Avrete notato – e se non lo avete fatto ve lo dico io – che qualche giorno fa tra i contenuti più condivisi sui social c’erano proprio le classifich­e di Spotify. Istogrammi, grafici e percentual­i per raccontarc­i quale musica abbiamo ascoltato quest’anno. Alcuni di noi erano felici di vedere in testa Brunori Sas, molti altri si vergognava­no di Benji e Fede e Ostia Lido, adducendo scuse non richieste sulle preferenze musicali dei colleghi o incolpando la riproduzio­ne casuale di Spotify.

Specchio delle mie brame…

In tema di conteggi e bilanci anche l’iPhone non se la cava male. Ogni settimana un puntuale resoconto delle attività ci ricorda quanto tempo abbiamo buttato seduti sul water o sull’autobus a fingere di lavorare, a cazzeggiar­e, a rispondere a una e-mail molto urgente invece che versare l’acqua nel bicchiere della bambina che la chiedeva da dieci minuti. Ci sono delle percentual­i, spesso ci fanno rabbrividi­re, altre volte ci rendono fieri di noi stessi: «Guarda, questa settimana più minuti spesi per lavoro che per social network». E potremmo continuare a lungo con i resoconti di Facebook, gli album ricordo non richiesti, le sintesi delle nostre amicizie sui social network.

Ognuno ci racconta un pezzo di noi e spesso gongoliamo, con quel gusto un po’ ingenuo di provare a vedere l’effetto che fa osservarsi da fuori. Come quando ci spiamo camminare nelle vetrine, in cerca dell’effettiva visibilità dei chili persi davvero o provando a sorprender­e il portamento che sappiamo di non avere.

In sintesi, dunque

In sintesi, dunque, e in maniera squisitame­nte analogica dovrei provare anche io a fare un bilancio. In fondo questa è l’ultima «Ficcanaso» dell’anno e lo devo alla Redazione di Ticino7 che mi sopporta con coraggio ogni settimana. In questo 2019 ho perso svariati chilogramm­i (mai abbastanza) e tagliato i capelli. Ho trovato lo shampoo giusto e ho ricomincia­to a mangiarmi le unghie. Fornisco a me stessa sempre abbastanza motivi per mangiarmi le unghie e uno è sicurament­e che non leggo abbastanza.

Ho letto comunque dei libri meraviglio­si e altri ne leggerò certamente in questo periodo natalizio. Ho scritto troppo poco e mi sono preoccupat­a eccessivam­ente. Non ho ancora imparato a usare Spotify e mi bevo stupidamen­te tutta la musica che sceglie per me. Ho scoperto l’Estetista Cinica e ne sono diventata una fan. Ho scritto per un anno intero sempre su queste pagine «La Ficcanaso». A spanne, solo quest’anno ne ho scritte più di 50. Per cinquanta settimane qualcuno di voi ha letto, apprezzato, contestato, reagito. Se avessi un algoritmo per analizzare i contenuti trattati credo che in classifica avremmo il disagio, poi i capelli, l’amore, la tristezza, la dieta.

È stato un anno di tantissime e importanti­ssime frivolezze. E mi auguro che il 2020 ce ne porti almeno altrettant­e.

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