Chiudere la porta 1.
Gli esperti di cybersicurezza ricorrono a questa metafora: così come non lasciamo la porta di casa aperta la notte, non dovremmo lasciare aperte altre porte virtuali (non abbandonate il browser aperto e connesso in rete).
2. Aggiornare i sistemi operativi
A quanto pare, più sono vecchi più risultano “bucabili”. È una buona idea anche cambiare periodicamente le password.
3. Valorizzare la privacy
Significa sviluppare un maggior discernimento tra la dimensione pubblica del mondo online e la dimensione privata del mondo offline. Non occorre che di noi tutti sappiano tutto!
Coltivare il dubbio
Valutare l’affidabilità delle fonti. Guardare bene l’indirizzo e-mail del mittente e l’URL dei siti web. Esercitate il pensiero critico prima di fare un click: fidarsi o non fidarsi?
Occhio alla grammatica
Per una nuova alfabetizzazione digitale. Imparare a riconoscere la “lingua” dei potenziali truffatori. Le e-mail sospette si smascherano perché usano tempi verbali sbagliati o contengono errori di ortografia. Ma il 90% dei tentativi di frode oggi arriva via Sms, da sistemi “in bank” galeotti.
Intelligenza emotiva
Chi ci attacca punta sulle nostre emozioni, facendoci agire d’istinto. La curiosità, l’avidità, l’ambizione, persino l’empatia e il desiderio di aiutare il prossimo. Occorre sviluppare una consapevolezza di sé e dei propri limiti, oltre che dei rischi esterni.
Le persone e il territorio
Dopo l’abbuffata di dematerializzazione, di vita online, di finanza impalpabile, di amicizie virtuali, benvenuto il ritorno alle relazioni umane di persona, il valore della vicinanza e del vicinato.