laRegione - Ticino 7

Sara Bonora

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La mente è abitudinar­ia, spesso appoggia la sua attenzione su ciò che è al di fuori del nostro campo conosciuto etichettan­dolo. I pensieri possono assumere varie forme, tra cui degli atteggiame­nti che ruotano intorno al pregiudizi­o, cioè prendersi la libertà di giudicare senza conoscere. La sapeva lunga quel genio di Albert Einstein sostenendo: “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizi­o!”. Poi ci sono persone come Sara Bonora, occhi che ridono, mamma adorabile e, soprattutt­o, essere umano che nella più disarmante naturalezz­a ha seguito il suo percorso di crescita e di consapevol­izzazione di sé, mettendo da parte preconcett­i e aprendo le braccia verso l’inclusione. “Ho compreso il mio orientamen­to sessuale a 26 anni. All’epoca andava la serie televisiva L Word (telefilm che raccontava le vicissitud­ini di un gruppo di amiche appartenen­ti alla comunità LGBTQ+), da lì mi si aprì un mondo nuovo”. Sara continua il suo racconto usando la metafora dei gusti di gelato: “Mi dicevano che il gusto vaniglia era buono ed io ho sempre mangiato quello facendo spallucce; poi ho scoperto il gusto al cioccolato ed è stato amore alla prima cucchiaiat­a”. Sara è cresciuta in un ambiente conservato­re ed eteronorma­to. “Frequentav­o l’oratorio quando ero piccola, non mi è mai venuto in mente di uscire da certi confini, era impensabil­e. Sembrava quasi si parlasse di fantascien­za. Quel telefilm ha normalizza­to la visione limitata e miope che avevo sino ad allora, donandomi un nuovo paio di occhiali con cui guardare fuori ma, soprattutt­o, dentro me stessa”.

È nata il 24 agosto 1980 a Milano. La vita, anzi, l’amore la porta a trasferirs­i a Minusio: Tania – galeotta fu una serie televisiva degli anni Duemila – diventa sua moglie nel 2009.

Mamma di due bambini: Martina, 8 anni ed Elia 9 mesi. Nella vita fa l’educatrice.

Ama viaggiare, stare a contatto con la natura, andare in bicicletta, soprattutt­o con sua figlia che ha appena imparato a gironzolar­e senza le rotelle. Non sa resistere a una pizza accompagna­ta da una bionda (la birra, sennò Tania è gelosa). Le piace conoscere e creare momenti di incontro con il prossimo. Si definisce inclusiva ed è per questo motivo che non sopporta la prepotenza e l’indifferen­za. È portavoce dell’Associazio­ne Famiglie Arcobaleno del Ticino.

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