laRegione - Ticino 7

Leggeri viaggiatec­i voi

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È un vero peccato che tutti quei tutorial sulla valigia perfetta e leggera siano stati inutili. O meglio: inutili lo sono ogni anno, ogni volta che cerco di infilare delle scarpe in più in un sacchetto prima di salire in macchina, sempre con un malcelato senso di colpa perché mi accorgo di aver perso l’ennesima occasione per essere leggera, non attaccata alle cose, proiettata solo sui piedi sulla spiaggia.

Ebbene, dopo anni di frustrazio­ne ho capito, e l’ho capito in quei momenti di lucidità che solo osservare una scarpiera può fare emergere, che viaggiare leggeri è una punizione che non mi sento di infliggere al mio guardaroba. Io capisco che voi persone non attaccate alle cose abbiate i vestiti del mare sparsi nelle seconde case destinazio­ne di ogni weekend. Ma noi provincial­i, che abbiamo da poco tirato fuori la scatola “LAURA E BAMBINE MARE” dalla cabina armadio, abbiamo bisogno di sfruttare tutto ciò in cui spendiamo soldi durante l’anno. Non è che non vogliamo viaggiare leggeri, è che non possiamo. Un po’ come Chiara Ferragni che deve partire con svariate valigie per taggare il brand giusto in ogni foto. Solo che noi non fatturiamo.

Mi sono messa una mano sulla coscienza e, nel momento di fare la valigia, mi sono chiesta sinceramen­te: posso io privare la Sicilia di quel sandalo perfetto che ricorda un carretto siciliano e che comprai, inconsapev­olmente lungimiran­te, anni e anni fa a metà prezzo in una boutique del centro? Chi sono io per dire no a quella creazione artistica incastonat­a di finte pietre, pon-pon blu e rossi e foglie dorate incastonat­e nella punta?

E che dire della gonna macramè che lascia intraveder­e le mutande e che mi fa sentire Brooke che si sposa con Ridge sulla spiaggia? Chi sono io per privare me stessa e il prossimo di un tessuto che sembra fatto per scivolare leggero sulle strade di Noto?

Mi dispiace per voi cittadini del mondo che arrotolate gli abitini e limitate a due magliette il vostro bagaglio. L’ho fatto anche io lo scorso anno e dopo dieci giorni di Birkenstoc­k ho deciso di tornare al carretto siciliano. Alla rinascita. Ora non mi resta che controllar­e che chi ha pagato i biglietti abbia selezionat­o il bagaglio in stiva.

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